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#Vitadacoworker quinta puntata: Impact Hub Milano

Il mio tour per i coworking milanesi è esattamente a metà e, con questa quinta puntata della rubrica #vitadacoworker andiamo a scoprire Impact Hub Milano,  spazio di coworking e incubatore di startup innovative con focus sul sociale, che vede la sostenibilità come opportunità d’innovazione e crescita. Uno spazio dalle mille sfumature che offre tante opportunità e riserva interessanti sorprese. >Sapevate che fa parte di un network internazionale? Ebbene sì, nato a Londra nel 2005 con l’intento di sostenere il percorso di chi ha idee imprenditoriali per un mondo migliore, Impact Hub Milano è presente oggi in cinque continenti da San Francisco a Melbourne, passando per Tokyo, Johannesburg e San Paolo. Impact Hub Milano è dunque molto più di un coworking in quanto il suo intento è proprio quello di contribuire ad accogliere, accrescere e sostenere progetti e realtà a vocazione sociale. Con i suoi 500mq in via Paolo Sarpi e i 200 mq in Piazzale Baiamonti, Impact Hub Milano, è dunque il regno delle startup innovative. Ma come è la vita da coworker? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Franza digital marketing della startup Jobmetoo, piattaforma online di incontro fra domanda e offerta di lavoro per disabili, a Roberto Zanoletti, architetto freelance  che si occupa di comunicazione e design e ad Andrea Martignano presidente di Asset società consolidata che supporta le startup soprattutto in materia di finanza agevolata, efficienza energetica e comunicazione.

 

Alcune delle startup presenti

Seppur il focus è l’innovazione sociale, diversi sono i settori a cui appartengono le startup presenti nel coworking. Oltre a quelle già citate c’è per esempio MyFoody, app contro lo spreco alimentare che ho avuto il piacere di scoprire a Fa’ la Cosa Giusto lo scorso weekend, FindMyLost piattaforma che permette di ritrovare il proprio oggetto smarrito ovunque ci si trovi, GoBimbo, applicazione gratuita che permette di trovare ogni giorno eventi e attività a misura di bimbo. Tutte realtà che, con l’utilizzo della tecnologia, migliorano concretamente la vita delle persone, alcune davvero geniali. Mi piacerebbe un giorno riuscire a raccontarle una per una. Lo farò prima o poi! Sarà forse la mia prossima rubrica?

 

Tariffe, servizi e aree comuni

Tornando alla #vitadacoworker, in merito ai piani tariffari, rispetto ai servizi che offre, Impact Hub Milano è nella media anche se un po’ cara per le mie tasche. Se volete prendere una postazione flessibile ed entrare a far parte della community, potete scegliere una membership Hub Connect che ammonta a €60+iva, tariffa trimestrale e €220, tariffa annuale a cui vanno aggiunti i day pass da 5, 10 o 20 giornate. I day pass funzionano a consumo e hanno una durata di 6 mesi:  5 day pass €80, 10 day pass €150, 20 day pass €280. Se volete usare solo il coworking, ma non volete far parte della community i prezzi sono i seguenti: 1 day pass €25, 5 day pass €95, 10 day pass €180, 20 day pass €340.  Se preferite avere la postazione fissa il costo è di €300+iva/mese. Entrare a far parte della community di Impact Hub Milano significa usufruire di una serie di vantaggi come:

  • accesso al social network interno (300 membri su Milano e +15.000 a livello globale)
  • utilizzo di aree comuni con Wi-Fi, caffè americano, tè e tisane
  • programma di formazione
  • consulenze dedicate, workshop
  • promozione interna ed esterna su tutti i canali di comunicazione di Impact Hub Milano
  • partecipazione agevolata agli eventi organizzati da Impact Hub Milano, dalla rete internazionale e da FabriQ
  • accesso agevolato alla partecipazione di bandi esterni in partnership con Impact Hub Milano
  • accesso agevolato a fiere ed eventi nazionali ed internazionali legati al mondo delle startup e dell’innovazione
  • una giornata gratuita al mese in un altro Impact Hub del network internazionale

Tra le aree comuni, mi ha particolarmente colpito in questo coworking lo spazio cucina, davvero ampio e dotato di una vera e propria cucina (non solo microonde come abbiamo visto in altri coworking), uno spazio dunque che facilita la socializzazione. E proprio qui infatti una volta al mese vengono sorteggiati 2 membri della community che cucineranno per tutti, un’occasione conviviale per presentare i nuovi membri del mese e per fare network. C’è addirittura una sezione del sito dedicata alle Storie di collaborazione nate in cucina. In merito alle aree comuni, ci sono inoltre tre sale meeting, una piccola area relax con divanetti e poltrone e un ampio cortile dove rifugiarsi durante la primavera. Manca tuttavia uno spazio con cabine per poter effettuare skype call e telefonate, aspetto secondo me da non sottovalutare.

 

Gli eventi della community

In merito agli eventi organizzati per la community, ogni 2 mesi, ci sono gli Speednetworking Night una sorta di speed date focalizzati al business networking, una serata all’insegna delle connessioni, un’occasione per fare più contatti possibili e utili per il lavoro e per stringere collaborazioni. Ho avuto il piacere di partecipare ad una di queste serate e devo dire che mi sono divertita molto oltre ad aver conosciuto tante realtà interessanti e utili per il blog e per la mia attività. Chissà se nascerà una collaborazione! Ogni mese ci sono gli Experts Corner, consulenze gratuite one-to-one di un’ora (2 slot di 30 min per membro), tenute dai membri della community, da mentor, partner o dal team di Impact Hub Milano su varie tematiche come Fundraising, Digital Marketing, Marchi e Brevetti, Risposte dal Commercialista, Bandi e Finanziamenti, Web Mastering, Business Plan e tanto altro. Un’occasione per farvi conoscere professionalmente e per mettere a disposizione di tutti le vostre esperienze e competenze. Interessante anche  Fuckup nights dove imprenditori, business angel, innovatori, creativi vi parleranno della loro esperienza di fallimento, ribaltandone la prospettiva e offrendo spunti e consigli di cui fare tesoro per non ripetere i loro stessi errori.

 

Oltre al coworking

Come accennavo prima Impact Hub Milano è anche un incubatore certificato per startup a vocazione sociale che propone diversi programmi di incubazione, pensati ad hoc in base alle esigenze delle varie startup, in collaborazione anche con enti esterni come il Comune di Milano, Axa Italia Assicurazioni che mettono a disposizione dei fondi per startup innovative in varie tematiche.

Impact Hub Milano è dunque molto più di un coworking: all’interno ospita il progetto Alveare che dice di sì, una realtà nata in Francia ma che si sta diffondendo sempre di più anche in Italia, che mette in contatto produttori locali della regione Lombardia e consumatori, con lo scopo di rendere le persone consapevoli di quello che mangiano, di sostenere la filiera corta e l’economia locale e di promuovere una spesa più sostenibile. Una sorta di shop online di prodotti artigianali agroalimentari con la differenza che la spesa la ritirate in loco ogni due mercoledì al mese, dalle 18 alle 19.30. La distribuzione è un momento conviviale per conoscere e fare due chiacchiere direttamente con i produttori. Da non perdere!

 

Cosa pensa chi, questo coworking, lo vive quotidianamente?

Alessandro di Jobmetoo lavora da un anno e mezzo presso Impact Hub Milano insieme agli altri 12 membri del team. In pratica sono qui da quando è nata la startup. Avevano bisogno di uno spazio accessibile e facilmente raggiungibile e cercavano un posto che aiutava loro a creare interazioni. Andrea di Asset ha deciso di fare il grande passo verso la vita da coworker due anni fa. Ha sempre lavorato in un ufficio”tradizionale”. Dopo aver rifocalizzato il business su altri obiettivi ha deciso di cambiare modo di lavorare più orientato all’interazione e alle connessioni. E, il coworking rispondeva esattamente a questa esigenza.  Più o meno simile è l’esperienza di Roberto che dopo anni in ufficio con altri soci, due anni fa si è ritrovato a lavorare come freelance, e ha avvertito dunque il bisogno di cambiare le dinamiche di lavoro, di creare reti e connessioni per accrescere il suo business. La sua è un’esperienza molto singolare in quanto la vive come percorso personale interiore. Grazie al coworking ha riscoperto il piacere della socialità, di interagire e confrontarsi con altri professionisti.

Anche in questo caso dunque, il coworking ha aiutato, in tutti e tre i casi, a creare collaborazioni, trovare fornitori e clienti e a lavorare per nuovi progetti. Come nel caso di Alessandro e Andrea che sono riusciti a creare sinergie con altre aziende. In particolare il team di Jobmetoo, per esempio, ha proposto a startup presenti nel coworking di cercare gratuitamente personale interno sul loro sito.

 

Ma cosa significa lavorare in un coworking? Quali sono i pro e i contro di Impact Hub Milano?

La flessibilità, la continua interazione e il networking con altri freelance e startup sono tra gli aspetti positivi della vita da coworker. Ma anche l’opportunità di entrare a far parte di un network internazionale, in un sistema di relazioni con enti, istituzioni, media. Per esempio nella giornata del lavoro agile, ci spiega Alessandro, sono stati intervistati dalla Rai. Se non fossero stati in Impact Hub Milano non sarebbero stati mai raggiunti dal’emittente tv. Il networking genera inoltre continui stimoli che aiutano non solo il business ma anche la vita privata grazie alla possibilità di trovare nuovi amici, come nel caso di Roberto. Tra i contro vi è, come negli altri coworking, la mancanza di privacy, un po’ di caos per cui diventa a volte difficile concentrarsi a pieno. Ma si tratta di aspetti facilmente superabili perchè la vita da coworker è davvero gratificante.

 

Aspetti da migliorare?

Lo spazio nel senso di luogo fisico: aumentare le sale riunioni, creare cabine per effettuare chiamate skype e al telefono, ampliare la zona relax con magari l’aggiunta di qualche attrazione come il biliardino; tutti sono interventi che potrebbero rendere più piacevole la vita da coworker. Andrea in particolar modo ci fa riflettere su due punti a mio parere molto interessanti. Sulla possibilità cioè di coinvolgere maggiormente i coworker nella definizione dei temi degli eventi di networking avviando un’attività di ascolto rispetto a ciò che potrebbe essere realmente interessante per i membri della community e, infine, potenziare i servizi base alle startup e freelance come per esempio la contabilità.

 

A chi è consigliato il coworking?

Il coworking, e in particolare Impact Hub Milano, secondo i nostri tre coworker, è dunque l’ambiente lavorativo ideale per startup e freelance per via del loro continuo bisogno di contatti, confronto e interazioni, ma essendo anche un incubatore, è il posto giusto per chi ha solamente un’idea ancora in fase progettuale e sta cercando collaboratori e supporto tecnico.

E io non posso che essere d’accordo con loro. E aggiungo anche che l’ambiente easy e informale che contraddistingue questo coworking, mette subito a proprio agio al punto che diventa facile e automatico interagire con gli altri. Infatti tutto, spazi inclusi, è pensato e organizzato per favorire l’interazione e il confronto.

 

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