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LE CENE SOLIDALI DELL’ASSOCIAZIONE KAMBA

Una delle esperienze che  mi sono rimaste più nel cuore del 2017 e di cui oggi voglio parlarvi è stata la partecipazione ad una delle “Cene di Adriano” un format di cene solidali organizzate all’interno del progetto Lacittàintorno, programma di Fondazione Cariplo, che promuove occasioni di incontro e scambio di punti di vista nel quartiere. Sapete quanto mi piacciono le cene sociali soprattutto se si svolgono a casa di privati e se si condividono con perfetti sconosciuti. Ma, questa volta non si tratta della solita social dinner, ma, di un’esperienza molto più interessante, che, oltre ad avermi entusiasmato, mi ha arricchito tantissimo. Le cene sono infatti preparate dall’associazione Kamba, una bellissima eredità di Expo, che, grazie all’intuizione della sociologa Emanuela Vita, ideatrice del progetto, sta creando opportunità di integrazione sociale e culturale a tanti migranti e richiedenti asilo. E’ proprio vero che Expo ha portato molto alla nostra città, e, come dimostra Kamba, è stato per molti un’eccezionale fonte di ispirazione.

Cene solidali Milano

COS’E’ KAMBA

Entriamo nel vivo e scopriamo cos’è precisamente Kamba. Si tratta di un’associazione che realizza progetti di inclusione sociale per giovani richiedenti asilo e migranti, che punta alla valorizzazione delle loro identità gastronomiche d’origine attraverso la chiave dell’alta cucina internazionale. “Il progetto è nato in Expo, dove ho lavorato come responsabile degli eventi dei paesi in via di sviluppo ospitati nei Cluster e dove ho iniziato a occuparmi anche di Africa” – ci racconta Emanuela Vita ideatrice di Kamba -. “In Expo ho conosciuto giovani africani bravissimi che ogni giorno innovano e portano in giro per il mondo le eccellenze locali. Kamba nasce quindi dal desiderio di usare la cucina come uno strumento sia per ribaltare lo stereotipo legato alla rappresentazione del continente povero, attraverso la proposta di una cucina afro gourmet, sia di sperimentare un percorso di innovazione sociale e integrazione per tanti giovanissimi africani che arrivano in Europa in condizioni meno fortunati dei coetanei dell’Expo”.

Cene solidali Milano
Emanuela Vita e alcuni degli chef dell’Associazione Kamba – Photo credits: Associazione Kamba.

Grazie all’associazione dunque i migranti e i richiedenti asilo vengono inseriti in un programma di formazione multidisciplinare, in cui imparano la lingua, a leggere e a scrivere (alcuni arrivano in Italia in condizioni di analfabetismo), a cucinare i loro piatti seguiti da chef professionisti. Il tutto con l’obiettivo di creare nuove professionalità di alto livello e favorire l’integrazione sociale. “L’idea del progetto” – ci spiega Emanuela – “è che ogni integrazione debba passare dal recupero delle proprie radici e dalla loro trasformazione in qualcosa di nuovo, attraverso il dialogo con la società e la cultura di accoglienza. Un percorso di riscatto, insomma, che unisce la crescita personale alla solidarietà sociale. Ma che bellezza! Unico nel suo genere qui in Italia, Kamba ha ricevuto numerosi riconoscimenti:nel 2016 ha ricevuto il premio “Micro-azioni per la creazione di un sistema alimentare locale più equo e sostenibile”, promosso dal Comune di Milano. Nel 2016 e nel 2017 si è inoltre aggiudicato il secondo e il primo posto al concorso mondiale del Cous Cous Fest di San Vito lo Capo (Sicilia).

Cene solidali Milano
L’associazione Kamba è stata premiata dal Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo. – Photo credits: Associazione Kamba

Dove possiamo trovare l’associazione? Dallo scorso anno Kamba è presente con la sua scuola e con le sue cene sociali all’interno della Fondazione Bertini, spazio polifunzionale del quartiere Adriano. Tra i prossimi progetti, la creazione di un bistrot al fine di rendere queste persone completamente autonome e offrire ai milanesi una proposta culinaria diversa e un’esperienza unica.

 

LE CENE DI ADRIANO

Le “Cene di Adriano” sono cene sociali organizzate dall’associazione Kamba nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana  “Lacittàintorno” promosso da Fondazione Cariplo. Il format porta nelle case dei milanesi piatti della cucina africana preparati dai migranti  e richiedenti asilo: dal platano con le arachidi al baobab, dall’insalata pakistana alla manioca. Ogni piatto racconta la storia di una terra, di una delle terre da cui questi ragazzi provengono. Ancora una volta il cibo diventa uno straordinario strumento di incontro e conoscenza, ma anche un’opportunità di integrazione sociale e culturale.

Come funziona

Le cene si svolgono due volte al mese in una casa di privati cittadini del quartiere. Kamba può essere contattata dai cittadini interessati, congiuntamente si fissa la data e organizza la spesa.  L’aspetto interessante è che i migranti una volta cucinati i piatti si siedono a tavola con tutti gli altri commensali e partecipano alla serata conviviale raccontando i loro piatti e la loro storia. In genere, per ogni cena,  si va dalle 12 alle 20 persone circa fra migranti e locali. Sia ai proprietari di casa che agli invitati si chiede di portare un ingrediente o un cibo che rimanda a un ricordo, a un affetto, a un momento importante della propria vita, un modo dunque per farsi conoscere, per raccontarsi. Fantastico vero?

 

LA MIA ESPERIENZA

Partecipare ad una delle “Cene di Adriano” è stata un’esperienza super che mi è rimasta davvero nel cuore! In una serata ho fatto il giro del sud del mondo: dalla Guinea all’Afganistan, dal Burkina Faso alla Costa d’Avorio, un potpourri di sapori e profumi davvero goduriosi. Siamo stati accolti con un buonissimo succo e cocktail di Baobab, mai assaggiato prima d’ora! Abbiamo poi iniziato la cena con assaggini di platano con crema di arachidi, riso qabili, riso con carote, uvetta, pistacchi e spezie afgane (il mio preferito!), muamba, pollo con crema di arachidi, ocra e olio di palma, budino al cardamono e, per finire in bellezza, tisana allo zenzero e cardamono, fantastico!! Adoro la cucina etnica, le spezie e i loro profumi!

Cene solidali Milano
Riso con carote, uvetta, pistacchi e spezie afgane

 

Cene solidali Milano
Muamba, pollo con crema di arachidi, ocra e olio di palma

 

E’ stato toccante  conoscere questi ragazzi e le storie che si portano dietro. Si tratta di giovanissimi (20enni più o meno) che provengono da situazioni davvero difficili. Molti fuggono da guerre, povertà, soprusi, mancanza di diritti, fame. In alcuni casi sono stati abbandonati o venduti dalle famiglia, vengono dalle zone più rurali e povere dell’Africa, o quelle devastate da conflitti e guerre civili. Le donne nella maggior parte dei casi sono vittime di tratta e di soprusi psicologici e sessuali. Uno di loro è arrivato in Italia che non sapeva neanche leggere e scrivere. Ora parla un po’ l’Italiano. Mi ha particolarmente colpito l’umanità e la concretezza di queste persone, consapevoli di trovarsi in una situazione “privilegiata” rispetto a tanti loro coetanei che sono ancora nei loro paesi d’origine. Portano con sé un bagaglio pieno di speranza e tanta voglia di mettersi in gioco per costruirsi una nuova vita. E’stata un’esperienza che mi ha arricchito tantissimo. Oltre ai ragazzi di Kamba ho avuto inoltre l’opportunità di conoscere altre persone interessanti, in primis Emanuela Vita ideatrice del progetto, un’incredibile wonder woman che da sola porta avanti l’associazione, poi Marino de Stena e la sua deliziosa famiglia che ci ha accolti con tanto calore, (ho avuto l’onore di sedere su una panca fatta dai sedili di un vecchio tram!) la responsabile del bellissimo progetto “Lacittaintorno” e tutte le persone che hanno contributo a rendere piacevole questa serata che ricorderò con grande piacere.

Associazione Kamba porta a casa la cucina africana

 

CHI E’ EMANUELA VITA

Se Kamba esiste è merito di una grande donna, Emanuela Vita che ancora oggi, da sola, porta avanti la baracca.  Emanuela è una sociologa e si è sempre occupata di editoria, di ricerca sociale (consumi culturali e donne sono i suoi ambiti di ricerca principali), e di curatela e management di progetti di sviluppo in ambito culturale e sociale, in Italia e all’estero. Ha vissuto a lungo all’estero, 6 anni a Berlino e 1 a Bruxelles, e diverse città italiane: Napoli, Roma, Bologna e Matera. Da sempre ha amato la cultura e avuto il tarlo per la giustizia sociale e i diritti umani. Da qui il suo lavoro nella progettazione e direzione di Centri Culturali di comunità e Festival ed attività di divulgazione culturale. Non deve essere semplice lavorare in questo ambito in più in Italia dove scarseggiano finanziamenti e agevolazioni per progetti sociali e culturali, dove la burocrazia richiede tempi biblici. Ma in fondo ciò che conta è crederci. E, come diceva Walt Disney “Se lo puoi sognare lo puoi fare”. Emanuela ha realizzato davvero un bel sogno! Non resta che augurarle un grosso in bocca al lupo!

CENE SOLIDALI MILANOVi ho incuriositi? Se volete assaggiare anche voi la migliore cucina afro proposta dagli chef africani o trasformare la vostra cucina in un raffinato ristorante etnico, basta scrivere a info@kambafoood.org oppure a vita.emanuela@gmai.com. Kamba propone anche catering e una piccola linea di prodotti, realizzati e confezionati dai ragazzi in laboratori artigianali professionali.

Potete seguire Kamba e le sue iniziative sul sito oppure su facebook. 

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4 Comments

  • by Marco Casale
    Posted 22 Maggio 2018 14:41 0Likes

    fuggono da guerre e fame? ahahaaha ma per favore non raccontateci balle che questi sono semplicemente migranti economici e chi fa davvero la fame non ha nemmeno i soldi ed i mezzi per fuggire

    • by Elena
      Posted 21 Luglio 2018 10:46 0Likes

      Mi dispiace che ci sia tanta gente che parla a frasi fatte. Bisogna conoscere le storie di ogni persona. Durante la cena di Adriano a cui ho partecipato, ogni ragazzo ha raccontato la sua storia e altro che migranti economici! Sono persone che fuggono davvero da situazioni di povertà e guerra e che cercano di rifarsi una vita fuori. Poi tra tanti, come succede ovunque, ci sarà sempre chi ne approfitta.Ma non bisogna mai fare di tutta l’erba un fascio.

  • by Marco Casale
    Posted 22 Maggio 2018 14:44 0Likes

    Meno del 10% degli immigrati presenti in Italia vengono dall’Africa Subsahariana eppure dall’articolo pare che vengano assunti solo questi, come mai? tutti gli altri migranti non esistono?

    • by Elena
      Posted 21 Luglio 2018 10:41 0Likes

      Ciao Marco Kamba è un’associazione no profit non un’azienda quindi non assume nessuno. Come scritto nell’articolo, aiuta le persone richiedenti asilo a inserirsi nella società insegnando loro un mestiere e valorizzando la propria identità e tradizione. Coinvolge inoltre persone anche di altri Paesi non solo del Sudafrica. Se vuoi ricevere maggiori info in merito ti invito a contattare direttamente l’associazione.

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