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SCOPRIAMO MILANO CON IL TOUR SHARING DI GUIDO TOUR SHARING

Guido Tour Sharing

Avete mai sentito parlare dei tour sharing? Lo avete mai sperimentato? Si tratta di una formula di turismo collaborativo che vi consente di condividere i costi di una visita guidata facendovi risparmiare.  Il meccanismo alla base è lo stesso presente  in altre realtà di sharing economy come Blablacar o Airbnb per esempio: l’incontro tra domanda e offerta e la conoscenza tra persone aventi in comune lo stesso bisogno o la stessa passione. Un mesetto fa ho avuto modo di conoscere e sperimentare il tour sharing grazie a Guido Tour Sharing , la startup che propone visite culturali guidate con un costo a partecipante che varia in funzione delle adesioni, quindi più adesioni ci sono meno si paga! Sono stata invitata in qualità di blogger al tour “I misteri di Santa Ambroeus” che mi ha permesso di visitare due must di Milano: le Basiliche di Sant’Ambrogio e San Simpliciano, due posti che ho visitato più volte, di cui, grazie alla bravissima guida, ho scoperto chicche e curiosità che ahimè ignoravo.

Guido Tour Sharing

GUIDO TOUR SHARING COME FUNZIONA

Ma come funziona Guido Tour Sharing? Quanto costa un tour? Partecipare a un tour è semplicissimo, bastano pochi click. Sul sito dedicato c’è la possibilità di scegliere la città che si desidera visitare e fare la ricerca anche tramite la data. Attualmente Guido Tour Sharing è attivo su Milano. Firenze, Siena, Pavia e Parigi. In corrispondenza di ciascuna città troverete diversi tour proposti da più guide. Non dovete far altro che scegliere quello che più vi interessa oppure quello che sembra avere più adesioni e che vi permette quindi di risparmiare subito.

Guido Tour Sharing
Interni della Basilica di Sant’Ambrogio

Infatti, per tutti i tour é possibile vedere il costo attuale a persona, il costo minimo che potreste pagare quando il tour raggiunge la capienza massima, e il costo massimo. A partire da dieci partecipanti il costo a persona inizia a scendere. Le visite possono variare dagli €8 ai €20. Tutto dipende dal numero delle adesioni. Potete infatti vedere quanti partecipanti hanno già prenotato e addirittura potete avere informazioni sulla guida che vi accompagnerà.

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Fabio è la guida che ci ha accompagnati nel tour, preparatissimo e appassionato del suo lavoro.

Quest’ultimo trovo che sia un grande valore aggiunto, non credete? Solitamente quando prenotiamo una visita guidata, la guida è sempre un’incognita fino all’ultimo momento. Potrebbe andarci bene e trovare una persona super preparata ma potrebbe anche andarci male. Il fatto di essere guide abilitate non è sempre sinonimo di professionalità e bravura. Guido Tour Sharing, grazie a un sistema di rating vi permette di leggere e lasciare le recensioni. In questo modo acquisterete il tour con molta più convinzione e magari inviterete anche i vostri amici a farlo.

Il tour si acquista con carta di credito (a breve sarà attivo anche paypal) e, una volta effettuato il pagamento, arriva subito la conferma via mail. Qualche giorno prima della data del tour prenotato arriva, sempre via mail, un remind. E, a fine visita arriva una notifica con un ringraziamento e un invito a lasciare una recensione cliccando su un link. Semplicissimo vero? Provate subito anche voi e poi mi raccontate.

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Basilica di Sant’Ambrogio – Il Ciborio

“I MISTERI DI SANTA AMBROEUS”: VI RACCONTO COME E’ANDATA

Il tour al quale ho partecipato, si chiamava “I misteri di Sant’Ambroeus” e ha toccato due attrazioni di Milano assolutamente da vedere, due punti di riferimento della città dal punto di vista storico e artistico: le basiliche di Sant’Ambrogio e San Simpliciano.  Pur essendo luoghi molto turistici e già visti, ho scoperto curiosità e chicche storiche che mai da sola avrei mai potuto conoscere. Ad accompagnarci, Fabio, una guida preparatissima e appasionata del suo lavoro. L’ho sempre detto che nei tour la guida fa sempre la differenza!

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Basilica di Sant’Ambrogio – L’altare

PRIMA TAPPA: BASILICA DI SANT’AMBROGIO

La prima tappa è stata la bellissima Basilica Sant’Ambrogio che già nella parte esterna ha un fascino incredibile. Sapevate che con le chiese di San Simpliciano, San Nazaro e San Dionigi formano le quattro basiliche ambrosiane? Io ero convinta che fosse ambrosiana solo quella di Sant’Ambrogio. Tutto ha inizio dalla figura che dominò la vita e lo sviluppo della città il vescovo Sant’Ambrogio, che venne nominato nel 374. Con lui iniziò una programma di costruzione di basiliche dedicate alle varie categorie di santi: una basilica per i profeti, una per gli apostoli (la basilica di San Nazaro in Brolo), una per i martiri (che in seguito ospitò le sue spoglie e divenne la Basilica di Sant’Ambrogio), una per le vergini (futura San Simpliciano). E’ interessante scoprire come queste quattro basiliche formano un quadrilatero protettivo della città. La guida ci fa notare inoltre la differenza di epoche tra i due campanili:quello più basso che fungeva come difesa risale al 750 e fu costruito insieme all’abbazia che in origine si estendeva fino all’attuale Università Cattolica. Il campanile più alto risale al 1100. Non sapevo inoltre che quello che vediamo adesso della struttura dell’Università è in realtà la ricostruzione realizzata dal Bramante nel 1400. Inoltre scopro che la Basilica di Sant’Ambrogio è un gioiello storico e architettonico unico, un caso isolato di modello per il romanico lombardo, visto che altri esempi presenti in altre città come Pavia, Vercelli, Novara, sono ormai andati distrutti o radicalmente trasformati.

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Basilica di Sant’Ambrogio – Particolare del quadriportico

Prima di addentrarci nella basilica, ammiriamo il quadriportico che un tempo accoglieva i catecumeni. Entriamo nella chiesa dove ammiriamo il ciborio dell’800 che “protegge” l’altare completamente ricoperto d’oro e intarsiato di pietre preziose che conserva le reliquie dei santi Gervasio e Protasio e dello stesso Ambrogio.  Chiamato anche l’”Altare di Vuolvino” perché realizzato dall’artista Vuolvino, è un autentico capolavoro dell’oreficeria di epoca carolingia. L’effetto wow è assicurato! Dall’altare ci spostiamo poi nel museo della basilica che ospita una collezione di opere d’arte e oggetti liturgici e documenta la storia della basilica stessa. Interessante scoprire anche gli affreschi risalenti al settecento e il saccello di San Vittore, una cappella cimiteriale dedicata al santo.

 

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SECONDA TAPPA: BASILICA SAN SIMPLICIANO

Da Sant’Ambrogio ci spostiamo in zona Brera dove si trova un’altra importante chiesa ambrosiana: la Basilica di San Simpliciano. Quante volte mi sono soffermata a fotografare l’esterno della chiesa senza addentrarmi! Ci sono stata infatti tanti anni fa una sola volta e devo dire che anche questa visita, come la precedente è stata una rivelazione. Apparentemente all’interno, rispetto alla precedente basilica, non ha questo fascino particolare. Basta però dirigersi verso l’altare e scoprire delle chicche che la nostra guida Fabio ci illustra con professionalità e passione: come gli affreschi realizzati dagli antichi pittori lombardi, uno del Bergognone risalente al 400 e l’altro da Aurelio Luini figlio del noto pittore.

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Basilica di San Simpliciano – Affresco di Aurelio Luini

Tra le chicche scoperte l’abside del sacello. Non mi ero mai addentrata fino là. Questa parte faceva parte del cimitero e probabilmente sull’abside c’erano dei mosaici romani. Uscendo dalla basilica, la guida inoltre ci fa notare come la basilica in realtà pur mantenendo le mura originarie presenta una struttura a più strati, sono state cioè applicate delle aggiunte, dei rinforzi.

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Sapevate inoltre che accanto alla basilica si trova la sede della facoltà di Teologia? Siete mai entrati dentro? Fatelo al più presto: dentro nasconde un chiostro meraviglioso, molto curato. Un gioiellino assolutamente da vedere e fotografare. Ma non solo, c’è anche un’antica scalinata davvero suggestiva e, come dico io, tanto instagrammabile!

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Chiostri di San Simpliciano all’interno della facoltà Teologica

MOMENTO CONVIVIALE CON GUIDO TOUR SHARING

Ma non finisce qui. Uno dei valori aggiunti di questo tour, direi la ciliegina sulla torta, è il momento “taverna”: chi vuole può fermarsi in un bar indicato dalla guida per fare un aperitivo, bere un caffè o te. Un momento conviviale per conoscersi e confrontarsi sulla visita appena conclusa. Un’opportunità quindi per fare nuove amicizie con persone che hanno interessi e passioni in comune. Vi è capitato qualche volta di andare soli a una visita guidata o di conoscere persone con cui poi avete legato? Penso che la maggior parte di voi mi risponderà di no. Spesso alle visite si preferisce andare in compagnia e al termine, tutti a casa, non si ha quindi modo di conoscere nessuno. Ecco, nei tour di Guido Tour Sharing, è importante anche l’aspetto della socialità.

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PERCHE’ PARTECIPARE A UN TOUR DI GUIDO TOUR SHARING

Partecipare a questa visita guidata è stata un’esperienza interessante e mi permetto di darvi tre motivi per provarci anche voi:

  • possibilità di risparmiare grazie alla formula del tour sharing: più persone partecipano alla visita e meno si spende
  • guide super preparate, professionali e appassionate del proprio lavoro: i responsabili di Guido Tour Sharing fanno accurate ricerche per capire se una guida è valida o meno e organizzano periodicamente incontri di formazione solo per loro;
  • possibilità di conoscere gente nuova con le stesse passioni per l’arte e la cultura.

Per informazioni sui prossimi tour visita il sito.

Guido Tour Sharing è anche su Facebook e Instagram.

 

In collaborazione con Guido Tour Sharing

 

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