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UNA GIORNATA A MORBEGNO TRA VINI, FORMAGGIO E PALAZZI STORICI

Era da tempo che desideravo visitare Morbegno, e così ho colto l’occasione di Morbegno in cantina  la manifestazione dedicata al vino che si svolge da fine Settembre a metà Ottobre, per scoprire questo bellissimo borgo valtellinese, tra i più caratteristici della Lombardia e immergermi nella cultura enogastronomica del posto.

Morbegno è un borgo caratteristico, un posto ricco di storia: lo si nota dalle sue numerose cantine sparse lungo il centro (otto sono quelle inserite nell’itinerario rosso della manifestazione), dalle antiche botteghe e negozi storici che propongono le eccellenze del posto, dai palazzi ed edifici antichi che custodiscono gioielli artistici e aneddoti curiosi da raccontare. Un posto d’altri tempi che regala esperienze suggestive e panorami mozzafiato. Morbegno infatti, incastonata tra le Alpi Orobie e le Alpi Retiche offre un paesaggio di rara bellezza solamente a pochi passi da Milano.

Morbegno in cantina

 

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Pronti partenza via!!!
LE CANTINE STORICHE

Tra i must da visitare a Morbegno ovviamente vi sono le cantine storiche collocate nell’affascinante e suggestivo centro storico, durante la manifestazione in cui sono protagoniste.

Prima di addentrarti tra le viuzze del centro, ti consiglio vivamente di parcheggiare un po’ fuori all’ingresso del paese altrimenti sarà difficile trovare posto per l’auto.

Essendoci trovati nell’ambito della manifestazione Morbegno in cantina, abbiamo avuto la possibilità di fare un vero e proprio tour e di scegliere il percorso cheese&wine dedicato al vino e al formaggio. Fortuna ha voluto che proprio il 15 ottobre si svolgeva la 109esima Mostra del Bitto. E, così accompagnati da Alberto del Consorzio turistico di Morbegno, ci siamo avventurati in questo fantastico viaggio dei sapori locali alla scoperta dei vini e dei formaggi del posto tra cui il noto Bitto e il Valtellina Casera.

Le scale ripide e strette delle cantine storiche di Morbegno

 

 

Le degustazioni di vino sono accompagnate dalle spiegazioni di esperti sommelier

 

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In attesa della prossima degustazione

 

Particolari di una cantina

Bellissima l’atmosfera di festa che si respira lungo le viuzze del centro storico durante questa manifestazione. Non immaginavo così tanta partecipazione: file e file di persone si formano davanti ai vecchi edifici che ospitano le cantine. Si tratta per lo più di giovani, gruppi di amici, coppie, ma anche gente più adulta, tutti uniti dalla passione del vino e del formaggio in attesa di scoprire i sapori di una volta.

Tantissima gente accorre alla manifestazione Morbegno in cantina

Le cantine hanno un fascino davvero unico: scale ripide, muri spessi e umidi, botti antiche, bottiglie e vini con etichette storiche, attrezzi da lavoro di una volta, tutto sembra riportarci indietro nel tempo. Queste cantine anticamente servivano a custodire il prezioso nettare, ma non solo, anche formaggi e salumi. Addirittura alcune erano state costruite per facilitare l’introduzione del ghiaccio che avrebbe dovuto contribuire a conservare i formaggi. Una sorta di frigoriferi naturali! Noi abbiamo visitato quattro delle otto cantine previste nei percorsi e precisamente la cantina Mariani – Buzzetti, la cantina Milani, Municipio e la cantina Gerosa. In tutte, la degustazione di vini era accompagnata dalla spiegazione di un sommelier e dall’assaggio di formaggi e salumi come da itinerario. Devo dire che tutte le cantine visitate offrivano vini di altissima qualità, tutti ottimi!

IL BITTO

Ciò che mi ha lasciato sorpresa è come abbia apprezzato il formaggio di questa terra, in particolare il Bitto. Non sono una grande mangiatrice di formaggi, e in più quello stagionato non lo amo affatto. Ma il sapore del Bitto mi ha letteralmente conquistata! Non sapevo in realtà dell’esistenza di questo tipo di formaggio prima di allora. Ciò che lo rende unico e speciale è che le mucche da cui deriva il latte mangiano esclusivamente erba di pascolo degli alpeggi dell’area di produzione. Insomma un formaggio naturale, dal sapore delicato (ecco perchè mi piace) che diventa più intenso con la stagionatura che può durare dieci anni. Il Bitto dagli anni 1990, gode della Denominazione di Origine Protetta. Insomma un’eccellenza del territorio assolutamente da provare.

Il BITTO, formaggio tipico della Valtellina

 

I FRATELLI CIAPPONI

Se sei a Morbegno non puoi non farti un giro dai Fratelli Ciapponi, un’istituzione del paese, dove puoi gustare i veri sapori della Valtellina. Si tratta di un negozio storico del paese risalente al 1900 a gestione familiare. Gli arredi, le decorazioni, gli scaffali, lo stile e l’atmosfera che si respira, tutto sembra riportarti indietro nel tempo. Una vera chicca tutta da scoprire. Non fermarti all’ingresso, entra e scoprirai un mondo di bontà. Si nascondono infatti tantissimi prodotti, conserve, funghi, miele, dolci tutti made in Valtellina e in fondo c’è la chicca, una stanza dedicata ai salumi e ai formaggi.

Fratelli Ciapponi, tappa obbligata dell’itinerario a Morbegno

 

Non fermarti all’ingresso, vai oltre e scopri un mondo di prelibatezze – Fratelli Ciapponi

Qui puoi trovare il Bitto in tutte le sue stagionature da quello prodotto l’estate scorsa a quello di dieci anni. Noi abbiamo preso sia quello morbido sia quello di dieci anni, entrambi una goduria unica! I prezzi? Sono rimasta stupita dal rapporto qualità prezzo più che ottimo! Ma non finisce qui! Il negozio nasconde un’enoteca ricchissima di vini di cui alcuni pregiatissimi e, ovviamente anche una graziosa cantina che propone etichette storiche, bottiglie impolverate che ti lasciano pensare ad un prodotto di alta qualità.

La stanza dei salumi e dei formaggi – Fratelli Ciapponi
Forme di formaggio Bitto – Fratelli Ciapponi
Anche Fratelli Ciapponi ospita una cantina
Alcune delle etichette storiche esposte nella cantina dei Fratelli Ciapponi

 

La cantina dei Fratelli Ciapponi
ARTE E STORIA: PALAZZO MALACRIDA E LA CHIESA DI SANT’ANTONIO

Tra le viuzze del centro storico è facile imbattersi in dimore nobiliari e chiese pluricentenarie, delle chicche artistiche assolutamente da vedere.

Il Municipio di Morbegno è una delle tappe dell’itinerario della manifestazione Morbegno in cantina

 

Come il Palazzo Malacrida, una dimora nobiliare del XVIII secolo che spicca maestosa nell’antica contrada di Scimicà, nella parte alta del centro storico di Morbegno e costituisce l’esempio più significativo del rococò in Valtellina. Il palazzo esternamente è semplice e sobrio, passa quasi inosservato, ma entrando ti accorgi di quanta arte e storia conservi.

L’ingresso di Palazzo Malacrida

Il salone d’onore è quello che più ti lascia senza fiato con le sue decorazioni e le sue finte architetture. Bellissime le tendine in stucco che da lontano sembrano in tessuto! E’ un trionfo dello stile barocco! La sala è stata dipinta nel 1761 da Giuseppe Coduri detto il Vignoli (quadraturista) e da Cesare Ligari.

Palazzo Malacrida – La sala d’onore

 

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Palazzo Malacrida – Particolare della sala d’onore

 

 

Al secondo piano puoi visitare gli appartamenti dove vivevano abitualmente i membri della famiglia mentre all’esterno puoi ammirare un bellissimo giardino all’italiana. Un posto caratteristico che, sviluppato su tre terrazzamenti, gode di una visuale unica: da un lato puoi intravedere l’estremità del lago di Como e dall’altro il Monte Disgrazia. Da qui puoi inoltre ammirare anche la Morbegno più recente, quella che a partire dall’Ottocento si è sviluppata intorno alla stazione e alla linea ferroviaria. L’edificio è collocato inoltre in una posizione strategica, lungo la strada che in passato conduceva al Passo San Marco, punto nevralgico per gli scambi commerciali in tutto il Settecento. Da qui infatti si raggiungevano le vie e i traffici della Serenissima e di Venezia. Incredibile quante chicche storiche abbiamo scoperto!

Il giardino di Palazzo Malacrida

 

Scorcio panoramico dal giardino di Palazzo Malacrida

Altro indirizzo da inserire nel vostro itinerario è la chiesa di Sant’Antonio che, con l’adiacente convento domenicano, intitolato a S. Pietro Martire, sono tra i simboli più belli e amati di Morbegno. La chiesa risalente al 1400 era stata presa in gestione dai domenicani.

Nel corso del tempo l’edificio è stato utilizzato anche come lazzaretto, dormitorio e magazzino. Attualmente la chiesa è sconsacrata e viene utilizzata come auditorium dove si tengono spettacoli e vengono allestite mostre. Il convento è molto caratteristico ed è costituito da due chiostri che conservano dei bellissimi affreschi seicenteschi che raffigurano scene della vita dei frati domenicani. Oggi rappresenta il complesso domenicano più importante della Valtellina.

 

Chiostro di Sant’Antionio
DOVE MANGIARE E DORMIRE – LA BRACE

Come punto di riferimento per il nostro soggiorno a Morbegno abbiamo scelto La Brace hotel ristorante immerso nella natura e circondato dalle bellissime montagne valtellinesi. Ho scelto questo posto anche perchè affascinata dalla sua storia. Nasce infatti nel 1820 come fattoria per divenire una trattoria con bar e camere annesse (inizialmente aveva solo 5 camere). Da allora di strada ne ha fatta tanta!! La cascina nobiliare infatti è stata gradualmente ristrutturata e trasformata in un ambiente caldo e accogliente mantenendo intatto il fascino dell’800. Le camere sono dotate di travi a vista e arredo tipico di una località di montagna, sono ampie e dotate di tutti i comfort (tv color con SKY e PayTv, frigobar, telefono, internet wireless free) Bellissime! In particolare la nostra si affacciava su terrazzino che offriva una vista spettacolare sulle montagne. Ciò che ho apprezzato di più è l’attenzione all’ambiente: non ci sono saponette monodose o boccettine ma, sia in doccia che sul lavandino, ci sono dispenser per il sapone  proprio per evitare sprechi. Utilizzano inoltre il sapone biodegradabile di alta qualità riducendo così la dispersione nell’ambiente di saponi inquinanti.

Reception di La Brace
Alcuni oggetti che ti riportano indietro nell’800

 

Il camino particolarissimo di La Brace

 

Abbiamo inoltre apprezzato la cucina: io ho preso un risotto al vino rosso davvero ottimo e accompagnato da un buon vino. Il menù propone piatti a KM0 realizzati con prodotti locali e di stagione. Caratteristiche poi le salette private del ristorante, una è addirittura in una botte.

La Stalletta, una delle sale più caratteristiche de La Brace

 

La tavernetta di La Brace

Abbiamo apprezzato anche la colazione ricca e genuina: dalle marmellate e mieli artigianali, alle torte e crostate della casa. C’era addirittura la macchinetta per fare la spremuta di arancia, mai vista prima in altri hotel come proposta per la colazione. E poi altro punto a loro favore la varietà della frutta! La colazione è talmente buona che il posto è frequentato anche da gente di passaggio.

I prezzi sono nella media più o meno €90 per la camera doppia standard. Per le serate super romantiche, è’ possibile inoltre prenotare la suite di 60mq dove consumare la cena davanti al camino acceso. favolosa! Interessanti i pacchetti romantici che prevedono diverse soluzioni, dalla cena in camera o nel giardino pensile ( dai €79 ai €90 a persona) alla cena in una delle esclusive salette private (dagli €83 ai €98 a persona) alla cena nella fantastica suite dei conti (da €108 a €125 a persona). Per info sui pacchetti clicca quì.

La colazione

La Brace è stato riconosciuto storica attività dalla Regione Lombardia e ha ricevuto la certificazione di responsabilità sociale locale dalla Camera di Commercio.

Vista panoramica dall’hotel ristorante La Brace

 

Esterno dell’Hotel Ristorante La Brace

 

Un attrezzo antico da lavoro

 

Nei dintorni dell’Hotel Ristorante La Brace

Insomma indimenticabile giornata quella trascorsa a Morbegno. È stato bellissimo perdersi tra le viuzze del paese, scoprire edifici e botteghe d’altri tempi, un vero tuffo nel passato!

E poi che dire del panorama che regala questo posto! Le montagne intorno con la neve sul cucuzzolo sono un vero spettacolo!

Ringrazio il Consorzio Turistico di Morbegno e soprattutto Elisabetta e Alberto che ci hanno guidato in questo bellissimo tour!

Ci tornerò sicuramente magari in primavera o in occasione della produzione del Bitto! Mi piacerebbe conoscere più da vicino la lavorazione di questo tipico della Valtellina.

Alla salute e alla prossima!
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