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DANILO BUNIVA: “QUADRI-SCULTURA” TRA GEOMETRIA E COLORE

La settimana scorsa c’è stata l’inaugurazione della mostra di Danilo Buniva  a Milano presso Coco-Mat, in via san Prospero 4. La mostra, che si può visitare gratuitamente, rimarrà allestita fino al 9 gennaio 2017. Danilo Buniva, artista romano, classe 71, crea opere che sono state definite da Vittorio Sgarbi “quadri-scultura”. Inizialmente titubante verso questa tipologia di arte, davvero molto particolare, mi sono immediatamente ricreduta non appena ho visitato la mostra. Davanti ai quadri di Buniva, l’occhio dello spettatore subisce diverse sollecitazioni, nel tentativo di decriptarne il contenuto. Prospettive, chiaroscuri, illusioni ottiche, colori: questi gli ingredienti che costituiscono le opere dell’artista. Avendo destato la mia curiosità, ho deciso di approfondire cosa si cela dietro questa grandissima creatività e mi sono fatta spiegare un po’ di dettagli direttamente dall’artista.

 

INTERVISTA A DANILO BUNIVA

Cosa vuoi trasmettere con i tuoi quadri?
Sicuramente voglio trasmettere belle emozioni, allegria grazie all’uso del colore, l’idea di dinamismo e di movimento. Però non so dirlo nello specifico. Non è una cosa che mi chiedo quando mi metto a dipingere, perché il pittore è molto egoista, dipinge più per sé che per gli altri. Quando inizio a dipingere, penso più che altro, a cosa possa piacere a me.

Quali sono i tuoi studi ed il tuo percorso artistico?

Si tratta di un percorso abbastanza classico, fin da bambino mi piaceva disegnare e dipingere. Poi ho frequentato il Liceo Artistico ed in seguito la scuola di Moda “Sistema Lazio”, dove ho studiato progettazione e creazione di abiti d’alta moda. Il mio grande Maestro è stato Marcello Marcozzi, esperto nella tecnica del chiaroscuro. Da lui ho imparato la tecnica dell’olio. Sono stato per 6 anni nel suo studio a vederlo dipingere e ad impratichirmi. Lui è rivolto verso una pittura che si rifà al ‘500, ed in particolare al Caravaggio per il suo uso del chiaroscuro. L’impronta del Maestro è sicuramente ancora presente nella mia pittura, la quale però si distacca per quanto riguarda i soggetti. Ho poi frequentato a Roma, per 8 anni, una scuola privata di chiaroscuro. Sicuramente il chiaroscuro rappresenta il mio punto di partenza, oggetto di continua rielaborazione. La ricerca, fondamentale nel mio percorso artistico, è orientata in particolare verso le forme, più che verso il colore. All’inizio utilizzavo il classico telaio, poi ho capito che il telaio non mi bastava più, ed ho iniziato a scomporlo. In un primo momento ho utilizzato elementi a fettuccia in varie combinazioni; in seguito ho creato fasce di diverse misure che creano incastri e sovrapposizioni. I miei quadri più recenti, infatti, sono tridimensionali. Per questo Sgarbi li ha definiti come “quadri-scultura”: c’è la pittura ma anche un vero, materiale, gioco delle forme.

Come crei i tuoi quadri?
Nasce tutto da uno schizzo su un foglio di carta. Poi parte l’elaborazione al fine di raggiungere il gioco prospettico che mi sono prefisso. Per questo sviluppo le dimensioni ed infine scelgo i colori. Una volta che lo schizzo mi soddisfa, prendo una tavola dal falegname ed inizio a riportare su di essa il mio schizzo. In questa fase mi trovo a fare un vero e proprio lavoro da falegname, in quanto intaglio il legno perché abbia la forma scelta. Una volta finito questo lavoro, taglio la tela e la incollo sul legno, lasciandola tirare per un paio di giorni. Trascorso questo tempo, quando la tela è tirata bene, la ritaglio con il taglierino per rifinirla. Poi procedo con la pittura, fascia su fascia. Solitamente impiego una settimana, dieci giorni per dipingere. Il colore deve rimanere in posa un’altra settimana, in modo che si asciughi bene anche sotto. Asciutto il colore, assemblo il quadro sul legno, con le viti o con la colla. L’ultima fase consiste nel ricoprire il quadro con uno strato di vernice finale, trasparente, che serve a proteggere l’olio. In tal modo, i miei quadri si possono anche “lavare” senza rovinarsi.

Da cosa trai ispirazione?
L’ispirazione può nascere da qualsiasi cosa, anche da una scala o dal ramo di un albero, perché vedo il suo modo di intrecciarsi oppure le ombre che produce, e da lì sviluppo un’idea. A volte l’ispirazione può anche venire dal nulla, mi metto semplicemente a disegnare su un pezzo di carta. Per me, l’importante è raggiungere il gioco prospettico che ho in testa, altrimenti getto via lo schizzo.
Cosa fai nel tempo libero?
Mi piace moltissimo giocare a tennis ed andare a teatro. Il teatro mi piace in toto, non c’è qualcosa che prediligo, amo l’idea di andarci. Mi piace anche la musica italiana degli anni ’50, ’60 e ’70.
Altri commenti, dettagli che vuoi evidenziare?
Vorrei sottolineare che i materiali che uso sono di ottima qualità. I colori ad olio sono tedeschi, si chiamano ‘Mussimi’, e da quando li ho scoperti, grazie al mio Maestro, non li ho più abbandonati. Sono ottimi colori che non perdono mai la loro vivacità. Nel corso della mia carriera ho fatto tantissime esposizioni, sia personali che non, ricevendo molti riconoscimenti, per questo sono molto soddisfatto. Il voler allestire una mostra presso Coco-Mat è stata una vera sfida per me, perché ho sempre esposto i miei quadri in gallerie d’arte. All’inizio ero un po’ titubante, ma poi quando ho montato la mostra al Coco-Mat di Roma ho capito che si tratta di uno spazio perfetto. Il contesto è molto bello, e, del resto, la dimensione finale dei quadri deve essere quella domestica. In ballo c’è anche il progetto di portare la mostra a Parigi, sempre presso Coco-Mat, ma devo capire bene come affrontare il problemi logistici di trasporto.

 

COCO-MAT

Si tratta di una catena di negozi famosa nel mondo per la sua filosofia del dormire. Lo spazio in via San Prospero 4, zona Cordusio, è grande 350 mq distribuiti su due piani, di cui uno interrato. All’interno, sono allestiti letti e materassi che consentono un sono senza paragoni. I materiali utilizzati sono tutti naturali: dalla fibra di Cocco (da cui il nome del negozio), al crine di cavallo, dalla lana alle alghe marine. Questi materiali offrono un supporto elastico per il corpo, senza l’utilizzo di molle metalliche. Degni di nota sono anche i cuscini, imbottiti con fiocchi di gomma naturale, lavanda ed eucalipto, e studiati per sostenere le vertebre cervicali. Non mancano infine tanti accessori e complementi come comodini, pouf e biancheria per la casa.

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Coco Mat via  San Prospero 4

Coco-Mat
Via San Prospero 4, Milano
www.coco-mat.com
02/49533610

 

Francesca Trane

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