SOFIA CORBEN, UNA TASSISTA SUI GENERIS, AUTRICE DEL NOIR “PSICOTAXI”
Blogger e scrittrice di giorno, tassista di notte, Sofia Corben è autrice di Psicotaxi, prima blog e poi curioso noir letterario.
Ho sentito parlare di lei per la prima volta lo scorso anno in occasione di Bookcity , il festival del libro di Milano.Per il quale ideò il taxi letterario, un’iniziativa culturale che rapì subito la mia curiosità e destò immediatamente il mio interesse. In pratica a bordo del suo taxi ospitava scrittori per reading con avventori casuali. Un’iniziativa innovativa, fresca e coinvolgente che ha ideato per semplice curiosità senza particolari ambizioni di popolarità e successo.
La incontro finalmente dopo un annetto circa in una fredda domenica di dicembre. E’ lei a rompere per prima il ghiaccio e, come raramente succede, si instaura subito un feeling, come se ci conoscessimo da tempo. Saranno state le sue origini pugliesi, la sua naturalezza senza troppi fronzoli, il fatto è che questa volta è lei che si confessa. La sua storia è molto affascinante esattamente come i suoi racconti noir.
Grande appassionata di noir e divoratrice di libri, inizia a guidare il taxi durante il periodo universitario. Laureata in filosofia viene subito assunta in un’azienda dove ricopre il ruolo di amministratrice. Un posto decisamente interessante e ben retribuito. Inizia però subito a sentirsi stretta, ad avvertire i limiti della condizione da dipendente e così, stanca della routine e della monotonia di un lavoro che non riusciva darle stimoli né opportunità di espressione, decide di tornare sul suo taxi dove ritrova finalmente la sua dimensione. Nel 2007 nasce il blog che racconta appunto le storie delle persone che sul taxi si raccontano. Il taxi è come “un confessionale”, sostiene Sofia, dove le persone magicamente aprono una finestra sul proprio cuore. Di fronte ad un’ estranea che non vedranno più è più semplice confidarsi. Sarà forse complice la notte, (Sofia sceglie le corse notturne perché le strade sono meno trafficate), o l’essere donna, le persone sul suo taxi si denudano delle maschere sociali e offrono con facilità il proprio frammento di storia, il proprio pezzo di vita.
Un’idea davvero originale quella di Sofia che unendo passione per noir e scrittura con il suo lavoro, ha dato vita ad un innovativo caso letterario. Lei ne parla con molta semplicità e naturalezza, come se non avesse creato nulla di particolarmente interessante. Non si sente arrivata, né intende conquistare chissà quali ambiziosi successi. Scrive semplicemente per curiosità e piacere.
I suoi racconti sono stati pubblicati su alcune riviste e quotidiani e nel 2013 viene pubblicato da Unicopli il libro Psicotaxi,che racconta di una tassista un po’ sgangherata, che lavora di notte in una Milano piena di segreti e bugie.
Nel 2014 ripropone il taxi letterario nell’ambito di Bookcity questa volta coinvolgendo il circuito dei taxi 4040 e ampliando il range degli scrittori. L’iniziativa culturale è stata un successo, apprezzatissima dagli organizzatori della nota manifestazione letteraria di Milano e dallo stesso pubblico che ha partecipato attivamente ai reading. Rivedremo il taxi letterario durante la prossima edizione di Bookcity che sarà proposta in occasione di Expo2015.
Progetti futuri? Sofia è molto discreta e scaramantica ma mi confessa che sta attualmente lavorando ad un nuovo libro top secret per ora. Intanto continua a percorrere le trame della città e delle vite dei suoi passeggeri sul suo inseparabile taxi.
“Milano di notte è una puttana scalza…Al sabato si traveste, si dà una ripulita, ma al lunedì ritorna se stessa perchè la notte a Milano arriva di lunedì quando la gente per bene dorme…” (da Psicotaxi, ed. Unicopli)