MILANO E LA STREET ART: UN ITINERARIO ALTERNATIVO ALL’INSEGNA DEL COLORE
Uno degli aspetti che amo di più di Milano è la capacità di cambiare volto velocemente, di abbellirsi, di arricchirsi di mille sfumature. Se poi protagonista del cambiamento è il colore e il tessuto urbano, l’effetto è davvero wow! Parlo dei murales, un tempo bistrattati, oggi considerati opere d’arte a cielo aperto, sempre più utilizzati come forma di valorizzazione urbana e abbellimento di zone grigie e anonime della città. Si può dire che oggi Milano sta vivendo un vero e proprio “rinascimento” in tema di arte urbana considerata sempre di più una forma di comunicazione forte, immediata e di grande impatto.
Non solo periferie ma anche il centro della città è stato preso d’assalto da street artist di fama internazionale che, grazie alla benestare del comune, sempre più attento a questa forma d’espressione e d’arte e al sostengo di enti ed aziende private, regalano un volto nuovo alla città.
Quì di seguito ho tracciato un itinerario alternativo, all’insegna del colore con i murales per me più caratteristici e più carichi di energia comunicativa.
Leoncavallo. Quando si parla di murales non si può non far riferimento al Leoncavallo. Luogo storico e di culto per i writers, qui è un pullulare di murales, sia l’esterno che l’interno, molti dei quali sono di alto valore artistico. Tant’è che Vittorio Sgarbi tempo fa lì definì “la Cappella Sistina della contemporaneità” , un luogo quindi da visitare come il PAC e la Triennale. L’effetto “Wow” è assicurato. Basta soffermarsi un po’e capire che forse Sgarbi aveva proprio ragione. Il posto è in una zona nascosta e non proprio centrale, ma vale assolutamente la pena farci un salto.
Parco della Martesana. Difficile non notare pinguini decorati sui paracarri stradali nell’anfiteatro del Parco della Martesana. I famosi pinguini, realizzati da Pao, regalano vivacità e colore a questa zona del parco un po’ anonima. Qualcuno ha erroneamente associato allo street artist anche le margherite che colorano i panettoni stradali di Piazza Leonardo da Vinci. Attenzione, questi sono stati realizzati dai bambini di una zona primaria della zona. Opsss!
Lambrate. Percorrendo la zona est di Milano arriviamo a Lambrate dove, passando per la stazione non potete non ammirare questo bellissimo mega murale realizzato da Blu, che, raffigurando una marea di auto schiacciate dalle bici, vuole rappresentare il ribaltamento traffico cittadino. L’effetto è davvero notevole.
Zona Forlanini. Notizia fresca fresca, ecco un’altra zona periferica rifarsi il look grazie alla street art. Proprio ieri sono stati inaugurati due murales nei pressi della nuova stazione del passante in Forlanini. Uno è dedicato a Enzo Jannacci e al suo successo “El purtava i scarp del tennis” e l’altro raffigurante un treno metafora di dell’essere umano in continuo movimento.
Niguarda. In zona Niguarda si erge imponente uno dei murale più significativi ed importanti della città. Il murale antifascista che ricorda il contributo dei niguardesi alla guerra di liberazione e alcuni suoi caduti come Gina Galeotti Bianchi, nome di battaglia “Lia” uccisa a pochi passi dal mirale. Un’opera eccellente e di forte impatto.
Via Morosini (Porta Vittoria). Lo adoro, lo adoro, lo adoro! Bellissimo e imponente il murale dello street artist Millo che ha completamente trasformato il volto di due palazzine popolari. La sua grandezza, i suoi disegni in bianco e nero, questo cuore rosso che spicca al punto da sembrare tridimensionale, tutto sprigiona stupore e meraviglia. Sul giardino antistante i palazzi si legge che il murale fa parte di un progetto che mira a realizzare Il “Giadino delle culture”, uno nuovo spazio adibito ad attività culturali come arte, musica, sport, teatro, cinema. Very cool!
Piazza Cardinal Ferrari (zona Crocetta). Qui c’è uno dei più recenti lavori di arte urbana, tra i più belli e caratteristici della città. Un mega murale che percorre il muro il convento della Visitazione (150 metri), che raffigura e celebra 12 volti illustri di Milano che si sono distinti nel campo della letteratura, poesia, cinema e musica. Tra questi spiccano Iannacci, Gaber, Franca Rame, Mariangela Melato, Alda Merini, Gadda. Accanto ai volti citazioni di scrittori e poeti completano l’opera d’arte, realizzata da Orticanoodles(pseudonimo di due street artist italiani Wally e Alita). Davvero incantevole, da togliere il fiato! Ma non finisce qui. All’opposto della piazza domina il decoro di Ivan, altro street artist di fama internazionale e il murale di Pao sul muretto che cinge l’ospedale Pini. Il lavoro fa parte del progetto “Wall Art” nato per celebrare i 140 anni dell’Istituto Pini. Grandioso!
Stazione Garibaldi. Avete attraversato il lungo corridoio del sottopasso che dalla stazione vi porta in via Pepe? Se non l’avete fatto accingetevi a farlo, rimarrete piacevolmente sorpresi. E’ un tutto un pullulare di wall painting, stencil graffiti e murales, uno più sorprendente dell’altro. Protagonisti giovani artisti vincitori di un bando facente parte del progetto EscoadIsola.it realizzato dall’associazione Nuova Acropoli Lombardia, progetto volto alla valorizzazione urbana di questa parte della stazione un tempo degradata e mal frequentata.
E, addentrandoci in zona Isola sarete sorpresi nell’ammirare altri capolavori come quelli in via Gaetano Castilla, via Cola Montano e viale Sturzo. E, una tappa da Frida è d’obbligo. Il locale ospita infatti bellissimi wall painting.
Colonne di San Lorenzo. E la street art conquista anche le chiese! Si chiama “Milano Street History”, il progetto di street artist commissionato da Don Augusto Casolo, che circonda il muro appartenente alla Basilica di San Lorenzo. Il murale racconta due millenni di storia attraverso la rappresentazione di volti celebri della storia di Milano dal Manzoni agli Sforza, da Leonardo da Vinci a Napoleone. Davvero incantevole!
Non solo centro città ma anche zone decentrate diventano protagoniste della street art. Come l’Ippodromo di San Siro dove, in occasione della terza edzione di “Street Players” di quest’anno, è stato realizzato il murale più grande di Italia (3 km) coinvolgendo 350 writers provenienti da tutta Europa. Purtroppo non ho ancora avuto modo di vederlo. Ma sul web ci sono tante testimonianze. Eccone una spulciata dal sito di La Repubblica. Davvero Superlativo!!!
Altra zona “battuta” dalla street art è quella di viale Jenner dove, vicino la sede dell’Asl domina “Tango d’amore” un murale che raffigura una coppia che danza, per rappresentare il tema dell’affettività, sensualità e rispettabilità tra uomo e donna.
Non solo muri ma anche saracinesche di negozi sono diventati supporti comunicativi di grande effetto. Come quelle in Corso di Porta Ticinese, o quelle della concessionaria di auto Mamamoto in via Rombon appena ultimate da un gruppo di writers capeggiati da Massimo Costantini, il pubblicitario che ha realizzato i faccioni di Piazzale Maciachini, altro grandioso e simpaticissimo lavoro di arte urbana.
Recentemente il comune si è dato tanto da fare in tema di street art promuovendo sempre di più questa forma d’arte e rendendola fruibile ai cittadini. Tra le iniziative più interessanti vi è Muri Liberi con la quale il comune ha messo a disposizione degli artisti 100 muri della città creando una vera e propria mappa geolocalizzata dei muri disponibili. C’è addirittura la possibilità di segnalare nuovi spazi per i writers scrivendo a muriliberi@comune.milano.it.
Lo scorso settembre avrete sicuramente avrete avvistato qualche street artist vicino ai semafori della città. Ebbene sì, 50 artisti hanno ridato nuova vita a 150 centraline semaforiche. Queste anonime scatole grigie si sono trasformate in bellissimi arredi urbani trasformando la città in una galleria metropolitana a cielo aperto. Se non siete riusciti ad assistere alle live performance di settembre, no problem, venerdi 9 ottobre alla Fabbrica del Vapore si svolgerà l’evento conclusivo di #Energybox2015 il progetto che ha reso possibile questa meraviglioso intervento urbano. Per info tenete d’occhio la pagina facebook dell’iniziativa (Energybox2015).
E ora siete ancora convinti che Milano è una città grigia?