Lo chiamano social eating ed è ormai il fenomeno del momento. Basta navigare sul web, trovare persone più o meno simili o completamente diverse da te, e con click prenotare la cena a casa di un perfetto sconosciuto, tra sconosciuti. Tantissime sono oggi le persone che hanno fatto del social eating il proprio credo e a volte anche il proprio lavoro. E’ infatti un’ottima occasione per socializzare, fare networking, assaporare il piacere della buona tavola in amicizia e anche fare un po’ di soldini, il che non guasta mai.
Quando si parla di social eating, non si può non pensare ad una realtà che oggi sta spopolando più che mai. Parlo di
Gnammo, un portale web in cui è possibile condividere le abilità culinarie e la passione per il buon cibo, il tutto all’insegna della socializzazione e
condivisione. Gnammo è anche una startup che ha saputo cavalcare l’onda della sharing economy diventando un punto di riferimento del social eating appunto. Ma cos’è precisamente e come funziona? Chi c’è dietro a questo progetto così ambizioso? Immagino siate curiosi di saperlo. E allora ho pensato bene di chiederlo direttamente a uno dei fondatori,
Walter Dabbicco che oltre a svelarci interessanti curiosità direttamente dal mondo Gnammo, ha anticipato un paio di prossime novità.
Cos’è precisamente Gnammo e cosa offre agli utenti?
Gnammo è un portale web, dove chiunque può pubblicare degli eventi food che abbiano luogo nella propria casa, ufficio, al parco oppure ovunque la fantasia possa arrivare.
Gnammo è un punto di incontro tra chi tra i fornelli è a suo agio e chi non va mai in giro senza una forchetta: lo gnammer.
Gnammo è anche un luogo dove creare piccole economie: ogni evento ha infatti un valore che lo gnammer versa in anticipo tramite pagamento online: così, con le transazioni completamente tracciate, il padrone di casa guadagnerà qualcosa con cui togliersi qualche sfizio e lo gnammer potrà vivere un’esperienza altrimenti impossibile.
Da dove e come nasce l’idea di Gnammo?
Da una grande passione per il food, dall’incontro di tre professionalità (oltre me ci sono Gian Luca Ranno e Cristiano Rigon) e dalla consapevolezza che l’economia della condivisione è la via del futuro ad un benessere diffuso e perchè no, una delle possibili risposte alla crisi sia economica che di valori.
Chi c’è dietro Gnammo?
Siamo noi tre cofounder, io con una formazione nel mondo del marketing turistico, Gian Luca è un designer e Cristiano ha una ventennale esperienza in campo informatico. Collaborano con noi tante persone. Una su tutte è Raffaele Salmaso che scrive e aggiorna ogni giorno la ricetta (il codice) che fa stare in piedi Gnammo. Ma ci sono anche Marco e Federica, e tante altre professionalità…
Dopo quanto tempo avete visto i primi guadagni effettivi?
E’ ancora una startup, quindi non stiamo parlando di un’azienda solida nel vero senso della parola. I primi due anni li abbiamo fatti completamente con fondi nostri, poi sono entrati nella compagine societaria degli investitori.
Come spieghi tutto questo successo?
Beh, così sembra che tutto sia un paradiso. Per fortuna non è così. Certo, in due anni di lavoro ci siamo tolti tante soddisfazioni e la community sembra molto felice e in salute, ma non ti nascondo che ogni giorno fronteggiamo tante difficoltà e spesso senza l’aiuto di colleghi e mentor avremmo fatto bruciare molte ricette… (enorme il contributo dell’Incubatore di Imprese innovative del Politecnico di Torino)
Avete organizzato diverse cena a tema come i Digital Food Days, avete coinvolto anche brand come Ferrarelle, quali saranno i prossimi sviluppi?
E non dimenticare la magnifica rassegna di Food Raising con Emergency per i loro 20 anni!
Fino alla fine di Novembre ci saranno le cene della rassegna #SaporeFerrarelle (occhio a prenotarvi in fretta: offre Ferrarelle!), poi speriamo che il natale possa portare dei bei regali alla community!
Su un articolo di repubblica.it, ho letto che entrerete nei ristoranti. Perchè? Non va a snaturarsi l’idea di Gnammo?
Abbiamo pensato che sarebbe un errore tagliar fuori dalla community quell’enorme patrimonio di sapori, esperienze e storie che sono i ristoratori italiani. Chiaramente la formula Gnammo resterebbe invariata: tavolo unico, evento dedicato e… Insomma, niente a che vedere con un normale pasto in un ristorante.
Progetti in vista dell’Expo2015? Immagino che ci stiate lavorano essendo il food il tema dominante dell’esposizione universale.
Tanti, tanti, tanti… E speriamo di poter dare presto delle belle notizie! 🙂
E allora aspiranti gnammers cosa aspettate? Se avete voglia di vivere un’esperienza divertente all’insegna del gusto e dell’amicizia, basta andare su
www.gnammo.com creare il proprio profilo e prenotare la cena nella città che si preferisce o organizzare un evento con tanto di menù, nel giorno che si ritiene opportuno. E il gioco è fatto!
Presto parteciperò anche io ad una di queste cene, e vi racconterò la mia esperienza. Stay tuned!!!