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La Certosa di Garegnano, un gioiello storico e artistico nascosto

certosa di garegnano

Sai che a Milano esiste una “Cappella Sistina“? Non sto parlando della splendida Chiesa di San Maurizio che in molti conoscono, ma della Certosa di Garegnano. La conosci? Pur vivendo a Milano da tantissimi anni, non conoscevo questo posto incentevole. Situata nel quartiere di Garegnano, periferia nord-ovest di Milano, a pochi passi dall’intersezione di viale Certosa con la Tangenziale, è un tripudio di affreschi, cornici, stucchi, una meraviglia per i propri occhi. Puoi visitarla gratuitamente ma io ho approfittato della sapiente spiegazione di Milano Guida per non eprdermi nessun dettaglio.

1. Ingresso e facciata

Prima certosa della Lombardia, il complesso divenne una delle principali fabbriche ecclesiastiche della Milano rinascimentale, classicista e barocca. La sua fondazione risale al 1349 su commissione di Giovanni Visconti, arcivescovo e signore di Milano. La Chiesa venne consacrata nel 1367 e, negli anni, ospitò anche celebri personaggi tra gli cui anche Francesco Petrarca.

Per accedere alla Certosa si deve attraversare il Cortile delle Elemosine, un’area costituita da un sobrio porticato classicheggiante, chiuso da un arco che dà accesso al Cortile d’Onore antistante la chiesa. Il tuo sguardo, a questo punto, resterà affascinato da ciò che ti troverai davanti, ovvero dalla facciata della Certosa, attribuita a Vincenzo Seregni e Galeazzo Alessi,  terminata nel 1608.

La facciata si presenta divisa in tre ordini simmetrici. Nella parte inferiore c’è un portale con un frontone spezzato raffigurante il “Riposo della Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto”. Ai lati della porta d’ingresso, si trovano le statue di S. Bruno e S. Ugo di Lincoln vescovo. Sopra le due finestre laterali, i busti di Giovanni Visconti e di Luchino Novello Visconti. Ai lati la statua in marmo di Candoglia di due figure iconiche di Milano, S. Carlo Borromeo e Sant’Ambrogio.

Nella parte superiore puoi ammirare il bassorilievo in pietra rossa d’Angera raffigurante la Maddalena portata in cielo dagli angeli.

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Certosa di Garegnano – Facciata esterna

2. L’interno

A questo punto non resta che varcare la soglia e entrare all’interno della Certosa di Garegnano. La Chiesa si presenta come una sorta di “T” capovolta, con una navata unica con volta a botte e con due cappelle quadrate, che si trovano ai lati dell’ingresso. Ed ecco che qui gli occhi iniziano a riempirsi di meraviglia! E sì perchè all’interno puoi ammirare i grandiosi cicli pittorici presenti al suo interno: nella navata Daniele Crespi ha raffigurato le “Storie di San Bruno”, mentre l’abside ed il presbiterio ospitano gli splendidi affreschi del manierista Simone Peterzano, maestro del celebre Caravaggio che all’età di 13 anni fu allievo nella sua bottega milanese dal 1584 al 1588. Vediamoli nel dettaglio.

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Certosa di Garegnano – La navata

Presbiterio, catino dell’abside e tiburio

La decorazione pittorica del presbiterio venne affidata al Peterzano. Qui dipinse il Presepe e l’Epifania. Nel catino dell’abside, invece, è raffigurato il Cristo Crocifisso con angeli, con ai piedi la Maddalena inginocchiata.

Le tre tele nel coro, infine, raffigurano la Resurrezione di Cristo, la Vergine in trono con i santi Bruno, Giovanni Battista, Gerolamo e Ambrogio e l’Ascensione di Gesù al Cielo. La cupola, a forma ottagonale, è suddivisa a spicchi e qui sono affrescati otto figure di Angeli con i simboli della passione, mentre al centro della cupola l’Eterno Padre. Nel tamburo sono affrescate le otto Sibille, i quattro Evangelisti, i Profeti maggiori e i Profeti minori.

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Certosa di Garegnano – La volta

La navata e la volta

La navata e la volta della Chiesa sono invece opera di Daniele Crespi. Nella navata il pittore lombardo dipinse 7 lunette che illustrano altrettanti episodi legati alla vita di San Bruno. Il ciclo è composto dagli affreschi seguenti:

  • La resurrezione di Raimondo Diocrès (dove il medico parigino risorge al proprio funerale per annunciare al Santo di essere stato condannato all’inferno).
  • Il sogno del vescovo Ugo di Grenoble (un giovane scosta un sipario mostrando il sogno premonitore del vescovo Ugo mostrato appisolato al suo tavolo in primo piano: gli angeli costruiscono la certosa preannunciando l’arrivo di san Bruno).
  • San Bruno e compagni chiedono al vescovo un luogo di ritiro.
  • La Benedizione della prima pietra della Grande Chartreuse.
  • San Pietro e la Vergine approvano la regola certosina (è considerato l’episodio più felice di tutto il ciclo).
  • Ruggero di Calabria incontra san Bruno (l’episodio riporta la firma di tutto il ciclo e la data del 5 aprile 1629).
  • San Bruno appare in sogno al conte Ruggero (per avvertirlo della congiura del capitano delle guardie rappresentata sullo sfondo).

La Sala Capitolare

A chiudere la mia esperienza nella Certosa di Garegnano, la visita alla Sala Capitolare, un piccolo grande privilegio che ho avuto grazie al tour con MilanoGuida, perché solitamente la Sala Capitolare è chiusa.

Ogni Certosa ha una sala destinata ad accogliere il Capitolo, ovvero la riunione dei monaci presieduta dal Padre Priore e dal Padre Procuratore. A Garegnano si trova a destra del presbiterio e risale alla seconda metà del XVIII secolo. Qui si conservano gli stalli in noce, mentre le tavole di calpestio della pedana e i relativi traversi di sostegno sono in quercia: il tutto fu eseguito da Giuseppe Basso nel 1755.

Sulle pareti della Sala Capitolare si scorgono gli affreschi del Bellotti, che rappresentano il cruento martirio subito dai Certosini nel XVI secolo a Londra per volere di Enrico VIII. Sopra l’altare è presente una tela raffigurante San Francesco d’Assisi nel momento in cui riceve le stigmate.

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Certosa di Garegnano – Dettagli interni

 3. Conclusioni

La Certosa di Garegnano è davvero un gioiellino d’arte e di storia che riempie gli occhi di meraviglia. Le parole e le foto (purtroppo ho fatto poche foto), non riescono ad esprimere la bellezza che solo gli occhi sa farti gustare in pieno.Ti consiglio assolutamente di visitarla magari con una guida che ti spiega tutti i dettagli. Con Milanoguida mi sono trovata benissimo. Sul loro sito trovi tutte le date.

È incredibile come Milano sappia sorprenderti continuamente ed è anche per questo che la amo! Allora, sei pronto ad entrare in questa fantastica realtà e scoprire le sue fantastiche bellezze artistiche?

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