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IN GIRO PER LA CITTA’: ALLA SCOPERTA DEL QUADRILATERO DEL SILENZIO

Villa Necchi Campiglio

Articolo aggiornato al 27 febbraio 2019

Con l’arrivo delle giornate sentiamo tutti il bisogno di uscire di casa per goderci gli spazi all’aperto e vivere a pieno la città. L’arrivo della primavera (quest’anno decisamente anticipata) è sicuramente il momento ideale per fare i turisti in città. In realtà per chi è perennemente curioso come me, è bello fare il turista tutto l’anno. In questo periodo è decisamente più piacevole per via della temperatura e dei colori che ci regala questa stagione.

E così muniti di google maps, bicicletta (andare in giro in bici in questo periodo è una goduria) e di curiosità, potete perdervi tra le vie meno battute della città e scoprirne i suoi angoli nascosti. Dove andiamo? Oggi ci perdiamo nel Quadrilatero del Silenzio, vicino Porta Venezia, un’oasi di pace dominata dal liberty.  La zona parte da Palazzo Buonarroti Carpaccio Giotto di fronte i Giardini Indro Montanelli per proseguire per via dei Cappuccini, Via Mozart  e via Serbelloni ed è così chiamata perché si tratta proprio di un angolo tranquillo della città dove magicamente scompaiono i rumori del caos cittadino e dove rimani incantato dalla bellezza dei palazzi e affascinato dalle loro curiose storie. Persino poeti e scrittori come Giuseppe Parini, Alessandro Manzoni, Cesare Beccaria  e Stendhal ne rimasero particolarmente affascinati.

PALAZZO BUONARROTI CARPACCIO GIOTTO

Proprio di fronte i Giardini di Porta Venezia rimani incantato da questo palazzo che, con il suo arco trionfale, non passa affatto inosservato. Realizzato tra il 1926 e il 193 su progetto del celebre architetto Piero Portaluppi, il palazzo si lascia ammirare non solo per la sua imponenza ma anche per gli elementi decorativi che lo caratterizzano. A quanto pare la realizzazione dell’arco fu una necessità logistica per creare collegamento tra il corso Venezia e il quartiere di piazza Duse.

Palazzi a Porta Venezia
Il palazzo, progettato da Piero Portaluppi, si lascia ammirare soprattutto per il suo arco trionfale.

VILLA INVERNIZZI

Percorrendo via Pietro Cossa raggiungi Via dei Cappuccini dove scopri un’altra chicca di questo meraviglioso quartiere, Villa Invernizzi. Il palazzo non visitabile purtroppo, è del noto imprenditore dei formaggi Invernizzi, il quale, appassionato di natura ha ricreato all’interno una vera e propria oasi verde con tanto di piscina! La villa è nota non tanto per la sua bellezza e maestosità, ma soprattutto per la splendida colonia di fenicotteri rosa che ospita. Incredibile visione nel cuore di una metropoli come Milano! I fenicotteri puoi tranquillamente ammirarli e fotografarli dalle inferriate del cancello. Ogni tanto lanciano dei versetti strani tutti insieme con una sincronia che ha dell’incredibile!  Vedrai, come quì, sembra proprio di essere in un altro mondo!

Fenicotteri rosa Milano
Villa Invernizzi ospita nel suo giardino, dei fantastici fenicotteri rosa tutti da fotografare.

 

VILLA NECCHI CAMPIGLIO

Proseguendo per via dei Cappuccini, incontri Via Serbelloni. Girando a sinistra arrivi in via Mozart dove al civico 14 ti imbatti nella fantastica Villa Necchi Campiglio. Quanto mi affascina questa villa! Non solo dal punto di vista estetico-architettonico ma soprattutto per la storia che racconta.  La Villa, costruita tra il 1932 e il 1935 dall’archistar dell’epoca, Piero Portaluppi, era di proprietà di Angelo Campiglio e Gigina Necchi ed era abitata dai due coniugi e da Edda, la sorella di Gigina.  A quei tempi la zona circostante via Mozart era tutta campagna. Dato che venivano da fuori Milano,  per i coniugi via Mozart risultava una posizione ideale per vivere in città.

Quadrilatero del Silenzio
L’ampia piscina di Villa Necchi Campiglio. La foto è stata scattata durante l’evento “Sere FAI d’estate 2017”.

Appartenenti all’alta borghesia (la famiglia Necchi aveva una fonderia e una fabbrica di macchine da cucine molto nota a quei tempi) Angelo, Gigina ed Edda, partecipavano alle serate mondane milanesi frequentando i salotti più in, le serate alla Scala, sfoggiando mise all’ultima moda e cappellini fatti su misura dalla nota stilista Gallia & Peter.

Gallia & Peter cappelli su misura
La fantastica collezione di cappellini realizzati su misura dalla nota stilista Gallia & Peter per le sorelle Gigina e Edda Necchi.

Chissà quante feste  organizzavano nella loro fantastica villa!  L’immenso giardino con la meravigliosa piscina che in inverno si riscaldava, le stanze lussuose  e curate nei minimi dettagli,  si prestavano per ospitare serate mondane per ospiti super vip. A quanto pare tra gli ospiti fissi vi erano Maria Gabriela di Savoia, figlia dell’ultimo re d’Italia Umberto II e di Maria Josè, come si vede dalle foto presenti in uno dei saloni.

 

Ospiti di Villa Necchi
Tra gli ospiti fissi della villa c’era anche Maria Gabriela di Savoia, figlia dell’ultimo re d’Italia Umberto II e di Maria José, Questa è una foto presente in uno dei saloni.

Visitare la villa è come tornare indietro nel tempo e ripercorrere  la vita dei coniugi. Per le stanze infatti ci sono gli oggetti personali della famiglia, le fotografie, gli accessori indossati dalle sorelle Necchi e le collezioni d’arte Alighero ed Emilietta de Micheli e Claudia Gian Ferrari. Oggi Villa Necchi è di proprietà del FAI (Fondo Ambiente Italiano) ed è visitabile tutti i giorni da mercoledì a domenica, dalle ore 10 alle 18. 


PALAZZO FIDIA

Tra via Mozart e via Serbelloni c’è Palazzo Fidia, riconoscibile per la sua architettura un po’ bizzara. Progettato da Aldo Andreani nel 1932, l’edificio è decisamente ecclettico. I motivi architettonici sembrano molto azzardati e per nulla armonici tant’è che l’architetto Andreani si beccò ai tempi un sacco di critiche. E, forse proprio per tutto questo tanto parlare che il palazzo divenne noto e addirittura venne scelto da Michelangelo Antonioni nel 1950 per girare alcune scene del suo primo lungometraggio.

Alla scoperta di Palazzo Fidia
Palazzo Fidia collocato tra via Mozart e Via Serbelloni, Palazzo Fidia è riconoscibile per la sua architettura un po’ bizzara. Photo Credits: Lombardia Beni Culturali

E, prima di concludere questo interessante tour per le vie del Quadrilatero del Silenzio, attraversando via Serbelloni, al civico 10 non puoi non lasciarti incantare dall’orecchio di bronzo che spunta dall’ingresso di  Casa Sola-Brusca, opera dell’artista Adolfo Wildt. L’orecchio non è altro che un citofono attualmente funzionante.  Davvero una strana chicca!

Citofono a forma di orecchio
In via Serbelloni 10 un orecchio di bronzo spunta dall’ingresso di Casa Sola-Brusca, opera dell’artista Adolfo Wildt. Photo Credits: Eventimilano

 

E a voi dove piace perdervi e godere a pieno della città? Raccontatemi i vostri giri!

 

 

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