Rive: il Borgo della Street Art ad un’ora da Milano
Tra le verdi risaie del vercellese e le dolci colline del Monferrato, si nasconde un borgo della street art dove i muri raccontano la storia del territorio. Si chiama Rive ed è un paese a vocazione agricola di appena 450 abitanti dove tutti si conoscono e dove si avverte quel calore tipico delle piccole realtà. Fino al 2020 poteva sembrare uno dei tanti borghi anonimi, ma dal 2020, questo piccolo centro ha subito una trasformazione radicale. Grazie all’evento “DeRive – Arte pubblica nello spazio rurale”, i muri di Rive non sono più semplici superfici, ma vere e proprie tele che raccontano la storia, la cultura e l’identità del territorio. Ogni anno a settembre vengono coinvolti artisti internazionali chiamati a interpretare e rappresentare una peculiarità del borgo. Il risultato è wow da un punto di vista estetico e interessante da quello del contenuto proprio perché ogni muro è un racconto. Oggi Rive è diventato un museo a cielo aperto che attrae curiosi, turisti e appassionati di street art da ogni parte d’Italia e non solo. Io sono andata a visitarlo in occasione della quinta edizione dell’evento conclusosi il 7 settembre scorso. Prima di allora non lo conoscevo e devo dire che mi ha subito conquistata.
Indice
DeRive: la quinta edizione
Dal 30 agosto al 7 settembre si è svolta la quinta edizione di “DeRive – Arte pubblica nello spazio rurale” che ha visto il coinvolgimento di tre artiste italiane: Giulia “Pasa” Frascari, Trisha Palma e Rosmunda che hanno realizzato tre nuove opere, interpretando tematiche legate al territorio e celebrando: la figura dell’acquaiolo e le terre d’acqua; la tradizione culinaria locale; le leggende rivesi. Le artiste, provenienti da diverse regioni d’Italia e influenzate quindi da differenti background, sono state selezionate per la capacità sintetica ma anche espressiva di dipingere. “Giulia Pasa Frascari per l’utilizzo dei colori e il talento nel realizzare pattern di grande preziosità; Trisha Palma per l’intensità e i picchi di realismo delle pennellate che caratterizzano i suoi lavori; Rosmunda, per la spiccata connessione agli archetipi e alla natura nella produzione che la caratterizza“, commenta Silvia Scardapane, storica dell’arte e operatrice culturale per la creatività urbana INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana cui spetta la direzione artistica di questa edizione.
L’Arte Urbana come strumento di valorizzazione del territorio
Ciò che rende DeRive così speciale è la sua capacità di fondere l’arte con il passato e la tradizione del territorio. Gli artisti coinvolti non si limitano a dipingere muri, ma interpretano e raccontano storie locali: le antiche tradizioni agricole, i personaggi storici, e le vicende che hanno segnato la vita del borgo. Così, un borgo che sembrava essere rimasto ai margini, trova una nuova linfa vitale attraverso l’arte urbana, diventando un punto di riferimento culturale.
Questa forma di valorizzazione non è dunque solo estetica. L’arte urbana a Rive è diventata un mezzo per far conoscere il territorio, per creare un dialogo tra il passato e il presente e dare linfa vitale ad una cittadina finora sconosciuta ma ricca di storia. In un periodo in cui i piccoli borghi italiani rischiano di scomparire, eventi come DeRive dimostrano come l’arte possa essere un potente strumento di promozione turistica e culturale. Attraverso il linguaggio universale dell’arte urbana Rive si racconta al mondo, diventando una tappa imperdibile per chi cerca esperienze autentiche e inaspettate.
Bellezza e riqualificazione urbana
L’impatto estetico è evidente: i muri anonimi di un tempo si sono trasformati in opere d’arte che riqualificano e abbelliscono il borgo, rendendolo un luogo accogliente e dinamico. Camminare per le vie di Rive è come sfogliare un libro illustrato, dove ogni angolo racconta una storia diversa. L’arte urbana diventa quindi un catalizzatore di bellezza, un modo per far rivivere spazi dimenticati, per rendere piacevole il semplice atto di passeggiare tra le strade del borgo.
Facendo qualche esempio,una delle opere più caratteristiche è quella di Vincenzo Suscetta che raffigura le mondine, figura d’eccellenza un tempo nei territori del vercellese. A schiena bassa, con fatica, sotto il sole e con i piedi nell’acqua, avevano l’importante ruolo di mondare il riso dalle erbacce infestanti e, insieme ai trapiantin, trapiantare le piantine di riso ove non cresciuto. L’artista celebra questo antico mestiere rifacendosi ad una scena del noto film “Riso Amaro” di Giuseppe De Santis con Vittorio Gassman e Silvana Mangano che aveva come sfondo proprio il contesto delle risaie.
Le mondine sono protagoniste di altre opere come quella di Nicola Alessandrini. Mentre Alessandra Carloni raffigura uno degli uccelli tipici del posto, la garzetta, e Patrizio Anastasi riassume il territorio con gli oggetti o gli animali tipici nel suo stile riconoscibile.
Il lavoro di Rosamunda invece racconta una leggenda di paese, perché la storia di un borgo si caratterizza anche attraverso i suoi racconti più curiosi, quello di Trisha raffigura una nonna che insegna alla nipote a preparare uno dei piatti tipici di Rive la panissa che si prepara utilizzando il paiolo una pentola di rame, mettendo in evidenza l’importanza di tramandare le tradizioni culinarie del borgo. e Giulia Pasa Frascari celebra il mestiere dell’acquaiolo, ormai scomparso.
L’arte urbana è potente perché non solo porta bellezza ma il processo di trasformazione coinvolge la comunità locale, stimolando un senso di appartenenza e di orgoglio per il proprio territorio. Gli abitanti di Rive si sono sentiti partecipi di una rinascita collettiva, e il borgo è diventato un esempio virtuoso di come l’arte possa migliorare la qualità della vita, promuovere il turismo sostenibile e portare nuova energia in luoghi che rischiavano di cadere nell’oblio.
DeRive: Un evento che guarda al futuro
Ogni anno, DeRive richiama artisti nazionali e internazionali, arricchendo ulteriormente il patrimonio artistico del borgo. Le nuove opere, che si aggiungono a quelle già esistenti, continuano a raccontare la storia di Rive, creando un dialogo continuo tra passato e futuro. Il festival non è solo un’occasione per creare opere d’arte, ma un momento di scambio culturale, di riflessione e di festa per l’intera comunità.
E così Rive è diventato il simbolo di una rinascita culturale. E se oggi questo borgo è sulla mappa di chi cerca luoghi autentici e stimolanti, è proprio grazie alla capacità dell’arte urbana di trasformare, raccontare e valorizzare il territorio.
Conclusione
Rive è l’esempio perfetto di come l’arte urbana possa non solo abbellire, ma anche dare nuova vita a luoghi dimenticati. Attraverso DeRive, questo piccolo borgo si è affermato come un punto di riferimento, dimostrando che anche i luoghi più apparentemente anonimi possono diventare straordinari. L’arte racconta, ispira e trasforma, e Rive ne è la prova vivente.
Rive si trova ad un’ora di auto da Milano, potrebbe essere quindi una bella idea di gita fuori porta, in più low budget, perché il museo a cielo aperto è gratuito, accessibile a tutti. Ti consiglio inoltre di abbinare una visita con degustazione in cantina perché siamo proprio vicino al Monferrato. Arte e vino sono una combo perfetta, sei d’accordo?
Ringrazio di cuore Silvia Scardapane, storica dell’arte e operatrice culturale per la creatività urbana INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana per avermi fatto scoprire questo bellissimo e caratteristico borgo, il Sindaco di Rive Andrea Manachino,e il suo collaboratore Mario per la calda accoglienza e la passione che mettono in questa iniziativa.