JUST EAT LANCIA IL RISTORANTE SOLIDALE
Da oggi le eccedenze dei ristoranti non andranno più ad alimentare la spazzatura ma verranno consegnati alle persone disagiate. Si chiama “Ristorante solidale” ed è il nuovo progetto di JUST EAT che, nato in collaborazione con Pony Zero e la Caritas Ambrosiana ha l’ obiettivo di ridurre gli sprechi e ridistribuire il cibo.
Finalmente! E’ da tempo che si parlava di realizzare un progetto simile, ma nel concreto nessuno si era mai sbilanciato. Secondo i dati FAO ogni anno si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari a 1/3 della produzione totale destinata al consumo umano. ASSURDO! Cifre incredibili se si pensa a quanta gente, solo in una città come Milano, versa in condizioni di indigenza. Secondo i dati Caritas, aumenta sempre di più il numero di italiani alle mense di volontariato e, il dato più inquietante è quello dei senza dimora che è aumentato del 21% dal 2008 anno di inizio della crisi economica). Incredibile ma vero!
Non mi meraviglio se a realizzare questo interessante progetto ci sia dietro un colosso di food delivery come JUST EAT: da un lato mette in comunicazione chi prepara il cibo (si parla di 5400 ristoranti affiliati in tutta Italia) con chi ne ha più bisogno e dall’altro, grazie alla partnership con PonyZero, società di servizi specializzata nella logistica dell’ultimo miglio e nella distribuzione urbana ecologica, ha la possibilità di effettuare ritiri di cibo ed eccedenze dai ristoranti aderenti al progetto e trasportarli a domicilio nei punti individuati dalla Caritas.
12 sono i ristoranti che hanno finora aderito all’iniziativa e cioè il giapponese Kombu, i tre negozi di C’era una volta una Piada, Lapa Milano – Ristorante brasiliano, Tram – Laboratorio del tramezzino Veneziano, i due ristoranti Il bue e la Patata e 4 store della catena Panini Crocetta. Il loro compito sarà preparare le eccedenze alimentari e cioè materie non lavorate, prodotti freschi, pane, prodotti integri non utilizzati, pronti per essere ritirati dal servizio a domicilio seguendo un calendario di appuntamenti prefissati.
Perché aderire al progetto? Semplice, per contribuire innanzitutto a ridurre gli sprechi alimentari, per dare una risposta concreta al problema del disagio sociale e alla denutrizione e per sensibilizzare istituzioni e ristoranti verso una cultura solidale aperta al prossimo. Ma non fnisce qui. Chi aderisce al progetto usufruirà di benefici fiscali. I Comuni possono infatti applicare una riduzione della TARI proporzionata alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita ed oggetto della donazione.
Per informazioni dettagliate sul progetto vi segnalo il sito www.ristorantesolidale.it.
Adesso non resta che vedere come partirà il progetto e se e quali risultati otterrà.