LA STREET ART DI LEDIESIS. L’INTERVISTA
Avrai sicuramente sentito parlare di loro e forse avrai visto mesi fa, su un muro di una traversa del Naviglio Grande, un’Alda Merini ammiccante con una S di “SuperMan“ sul petto realizzata con la tecnica della poster art. Sto parlando delle Leidesis, due artiste fiorentine che hanno tappezzato di “SuperWomen” i muri di vie secondarie di tante città italiane scatenando delle vere e proprie cacce al tesoro tra gli street hunter. Da Napoli a Firenze, da Roma a Milano hanno omaggiato i super poteri delle donne rappresentandole attraverso note icone femminili. E così sui muri possiamo trovare Margherita Hack, Frida Kahlo, Maria Callas, ma anche donne attuali come la giornalista Giovanna Botteri o l’attrice britannica Lashana Lynch prima donna nella storia ad interpretare il ruolo dell’agente 007. Un modo simpatico e divertente per parlare di diritti delle donne e far riflettere su un argomento purtroppo ancora attuale.
Ma non finisce qui. L’arte delle Lediesis proprio in questi giorni, dalla strada entra nelle più prestigiose istituzioni culturali fiorentine e in autunno addirittura sbarca a Vienna. Vuoi conoscerle meglio? Leggi l’intervista.
LEDIESIS: L’INTERVISTA
Chi sono LEDIESIS e come nasce l’idea di un collettivo di artiste?
L’idea di Lediesis è nata quasi per scherzo l’anno scorso mentre eravamo in visita ad Arte Fiera a Bologna. Abitiamo a Firenze dove il bello è ovunque, siamo immerse nell’arte e nell’armonia. Abbiamo fatto percorsi diversi, una di noi viene da studi artistici, l’altra ha sempre orbitato nel mondo dell’arte e della comunicazione, ma essendo due amiche siamo riuscite a far convergere le nostre intenzioni nel progetto delle Superwomen. Che via via ha preso sempre più consistenza e noi sempre più consapevolezza a mano a mano che la nostra ricerca interiore va in profondità, anche nella scelta di personaggi che, in un dato momento storico, con il loro comportamento aiutano a far riflettere.
Siamo curiosi di conoscere meglio il progetto SUPER WOMEN. Come e perché nasce? Qual è la tecnica che avete utilizzato ?
Approdare alla street art per noi è stata una conseguenza naturale, più che una scelta pensata. Abbiamo seguito l’istinto. Firenze negli ultimi anni è una delle città capofila della street art italiana grazie ad artisti come Clet o Blub.
Le nostre SuperWomen sono realizzate con acrilici su carta velina. Ci piace creare i nostri personaggi insieme in studio e poi procedere all’attacchinaggio. Ci sembra la soluzione più comoda. Siamo anche molto attente al luogo dove attacchiamo prediligendo finestre o archi ciechi che incorniciano le nostre Superwomen, perché valorizzano sia le nostre opere sia il luogo in cui interveniamo.
Quali sono i vostri prossimi progetti?
Dopo la mostra Superwomen al Semiottagono delle Murate, sempre a Firenze, a dicembre, proprio in un momento in cui ogni spazio deputato alla cultura era chiuso, abbiamo trovato altre modalità per esporre la nostra arte. Infatti abbiamo lanciato due nuove Superwomen in formato manifesto in una sorta di mostra all’aperto che si avvale degli spazi del Comune dedicati alle affissioni. Una è Lashana Lynch, l’attrice che interpreterà il nuovo agente 007 (in uscita nelle sale ad aprile del 2021), travolta da una valanga di critiche, l’altra è la giovane Ellie Goldstein, la modella di Gucci con la sindrome di Down.
L’esposizione s’intitola “Stop for a new hope”, ovvero “Fermati per una nuova speranza”. In questi giorni in cui finalmente si sono riaperti i musei, la mostra prosegue grazie ad una serie di locandine attaccate su alcuni espositori di proprietà della testata locale Informacittà e collocati nelle più prestigiose istituzioni culturali fiorentine: dagli Uffizi a Palazzo Strozzi, dal Bargello al Museo Novecento.
A marzo concluderemo tutto questo percorso fiorentino con un progetto site specific in una nuova galleria della città gestita da sole donne. Pandemia permettendo, quest’estate la mostra SuperWomen si trasferirà al Museo Civico di Bari e in autunno a Vienna. Non mancheranno le nostre incursioni urbane per la penisola. Non vediamo l’ora di tornare a Roma!
Qual è la vostra idea di arte in questo particolare momento difficile che stiamo vivendo?
L’arte, soprattutto oggi non può prescindere da funzioni civile, divulgative, educative.
Cos’è per voi la street art oggi?
Ormai la street art è completamente sdoganata all’interno della scena artistica italiana e internazionale, ma continua a conservare delle specificità grazie ad un contatto più diretto, informale e quotidiano con lo spettatore ma anche per una maggiore “libertà” creativa e di espressione, per cui riesce a spingersi là dove gli artisti più tradizionali sembrano avere il timore di avventurarsi.
La street art è quindi un mezzo di comunicazione con un’energia incredibile. Il fatto che si realizzi per strada è un motivo in più per veicolare messaggi positivi. Gli street artists hanno una grandissima responsabilità perché sono sotto gli occhi di tutti.
Ringrazio tantissimo Lediesis per avermi concesso questa interessante intervista che ci ha dato l’opportunità di conoscere meglio la loro arte e il loro punto di vista. Faccio un grosso in bocca al lupo per i progetti futuri e spero in una nuova incursione urbana qui a Milano. Vi aspettiamo!
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Conoscevi Lediesis? Hai altre domande da porre alle artiste? Scrivile pure nei commenti e segnalami altri artisti che vorresti conoscere meglio.