RESIDENZA URBAN ART EX CONVITTO TROTTER: IL MURALE DI STEN&LEX
Oggi vi porto a Nolo per parlarvi del nuovissimo murale spuntato in via Mosso angolo via Padova. L’opera porta la firma del noto duo di artisti Sten&Lex ed è stato realizzato nell’ambito di “Residenza Urban Art ex Convitto Trotter”, un interessante progetto di arte partecipata di Casa degli Artisti che ha interessato la facciata dell’ex Convitto Trotter, una storica scuola milanese che fino agli ani ’70 accoglieva i bambini poveri di Milano.
L’iniziativa, ideata da Atelier Spazio Xpò, si inserisce tra le attività promosse nella zona da “La Cittàintorno” il programma di Fondazione Cariplo volto a migliorare la qualità della vita nelle periferie attraverso il coinvolgimento della comunità e la rivitalizzazione di spazi inutilizzati o in stato di degrado.
L’aspetto interessante di questo progetto, oltre agli artisti, due grandi nomi dell’urban art, è stato il coinvolgimento del pubblico invitato, nella fase progettuale, ad ideare l’opera. Un network digitale di esperti, curatori, appassionati di street art e arte urbana, scuole, artisti e cittadini comuni è stato coinvolto attraverso dibattiti e momenti di confronto, che hanno permesso di approfondire il tema proprio dell’opera, WORK. Raccolti gli spunti, i due artisti hanno definito soggetto e modalità di realizzazione del murale e successivamente c’è stata la messa in opera dell’intervento.
Mi piace parlare di questi progetti in cui l’arte urbana è protagonista di iniziative realizzate per e con la comunità.
IL MURALE DI STEN&LEX
Andiamo al dunque. Il risultato di questo interessante progetto è un’opera pazzesca, un’arte astratta in perfetto stile Sten&Lex realizzata con la tecnica, da loro inventata, quella dello stencil poster che li ha resi famosi in tutto il mondo. L’opera si divide in due parti “Paesaggio industriale landscape” è quella che si trova sul lato di via Padova, “Screen, stencil poster” è la seconda opera, più adiacente alla scuola del Parco Trotter e all’ex Convitto.
Ancora una volta l’arte è protagonista di un intervento di rigenerazione e comunicazione che ha trasformato una facciata cieca degradata di un edificio residenziale restituendolo al territorio e ai suoi abitanti. Proprio questi spazi, grazie al programma de “La Cittàintorno”, accoglieranno PuntoCom, un hub locale di integrazione sociale, culturale e formativa.
STEN&LEX E LA TECNICA DELLO STENCIL POSTER
Sten&Lex sono, come già ho anticipato, tra gli street artist italiani più conosciuti al mondo tant’è che nel 2008 furono invitati da Banksy al “The Cans Festival” a Londra insieme ad altri trentanove artisti (c’erano anche gli italiani Lucamaleonte e Orticanoodles). Sono un lui e un lei, Sten romano sta per “stencil” e “Lex”, pugliese, sta per legge dal latino. Se sono diventata un’appassionata di street art lo devo principalmente a loro. Nei primi anni del 2000 quando vivevo a Roma, i muri della città erano tappezzati dagli stencil firmati “Sten” che ritraevano personaggi di B-movies, personaggi secondari dei telefilm americani degli anni 60-70, figure tratte dai film di Hitchcock, Orson Welles. Successivamente hanno iniziato a ritrarre soggetti reali, anonimi ritratti a grandezza naturale definendo la tecnica. Sono stati proprio loro a mettermi la pulce nell’orecchio e a portarmi ad esplorare questo affascinante mondo della street art. E per questo li ringrazio!
Non hanno mai smesso di sperimentare e nel 2010 hanno inventato la tecnica dello stencil poster. In cosa consiste precisamente? Gli artisti incollano un poster sulla superficie, ritagliano parti della figura come in uno stencil, dipingono sopra alla matrice, infine strappano la carta facendo emergere la figura finale. Nel caso di interventi in esterno, la carta viene rimossa in modo naturale dagli agenti atmosferici. Gli artisti annullano così la principale caratteristica dello stencil, ovvero la riproducibilità, proprio perché una volta distrutte le matrici, l’opera diventa unica e non più riproducibile. Non è fantastico? In occasione del loro soggiorno a Milano sono andata vedere l’atelier all’interno della Casa degli Artisti e ho avuto modo di vedere con i miei occhi le loro opere realizzate con questa tecnica pazzesca. Quanto lavoro c’è dietro e non parlo solamente di quello manuale, operativo ma anche del lavoro concettuale e di progettazione. Vedere da vicino le loro opere, soprattutto se si tratta di muri di grandi dimensioni, vi assicuro è un’emozione unica. Impossibile restare indifferenti. Per saperne di più vai sul sito e scopri gli altri lavori.
CONCLUSIONI
Un’altra straordinaria opera di urban art si aggiunge ai muri di Milano. Voglio ringraziare per questo la Casa degli Artisti e Atelier Spazio Xpo’ che ha ideato questo meraviglioso progetto coinvolgendo tante importanti realtà socioeducative del quartiere Nolo e milanesi: ATI del PuntoCom dell’ex Convitto guidata da La Fabbrica di Olinda, Coop Comin, Coop B-CAM, associazione T12,associazione Amici del Parco Trotter, Circolo Reteambiente – Legambiente, associazione Via Padova viva e diverse altre realtà locali. Questo progetto, inoltre, ci ha permesso di conoscere più da vicino il ruolo della Casa degli Artisti, un luogo di arte, cultura, ricerca, sperimentazione, interfaccia attiva tra il lavoro degli artisti e la città di Milano. Bravi tutti!