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LA STREET ART DEGLI ORTICANOODLES TRA VOLTI ICONICI E NATURA

Orticanoodles

Ho parlato tanto di Ortica, dei suoi muri che raccontano la storia del ‘900 italiano, del progetto “Orme. Ortica Memoria che sta trasformando l’intero quartiere in un museo a cielo aperto,  dei tour che organizzo con l’obiettivo di far scoprire una Milano che non ti aspetti. Ma di loro, dei protagonisti di questa trasformazione del quartiere, non ne ho mai parlato abbastanza. Mi riferisco agli artisti che hanno realizzato le meravigliose opere che potete ammirare passeggiando per le vie del quartiere Ortica: gli Orticanoodles.

Pseudonimo di due street artisti italiani, Walli e Alita,  gli Orticanoodles sono tra i primi fautori della stancil art in Italia. Oltre che nel quartiere della periferia est di Milano, le loro opere sono sparse in varie zone della città e alcune fanno parte di interessanti progetti di riqualitficazione voluti dal Comune in collaborazione con enti privati o si tratta di progetti commissionati da aziende.   come i muri di Piazza Cardinal Ferrari realizzati per festeggiare i 140 anni dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini. Il loro stile è inconfondibile:  grandi volti di personaggi storici e celebrità, che si sono particolarmente distinti e che hanno lasciato il segno, o enormi elementi della natura come fiori, radici ecc, sono il loro segno distintivo e riconoscibile. Le loro opere non sono mai fine a se stesse, dietro c’è sempre un messaggio, parlano ai passanti, e ai chi si lascia stupire davanti alla bellezza dell’arte urbana. Il loro nome ha girato il mondo. Persino Banksy li ha voluti nel 2008 nel suo Cans Festival, parodia del celebre festival del cinema francese, nel quale raggruppò “stencil artists” provenienti da tutto il mondo tra cui appunto loro. Hanno inoltre partecipato alla mostra Stencil History X. A Parigi con altri 14 italiani selezionati, per partecipare al museo temporaneo di 4500 metri quadrati, Tour-Paris 13  a un progetto a Rio de Janeiro. In Italia hanno decorato tanti muri in tante città, tra cui Roma dove ultimamente hanno realizzato un’opera dedicata a Michelangelo.

Orticanoodles
“Ortica viene da Orto” – “Orme.Ortica Memoria”

ORTICANOODLES: CONOSCIAMOLI MEGLIO

Walli e Alita si sono incontrati a Milano al corso di Advertising Art Direction presso lo IED – Istituto Europeo di Design, e insieme hanno cominciato a realizzare disegni e manifesti a mano affinando contemporaneamente la tecnica dello stencil con la quale sono diventati tra i primi fautori in Italia. Da sempre mi sono chiesta come mai si chiamano così, se c’è un’associazione con il quartiere Ortica. Finalmente Alita mi ha tolto ogni dubbio: “Noi ci identifichiamo in una frase scritta nel libro T.A.Z. di Hakim Bey: “come ortiche cresciute sul cemento”…. agli inizi la nostra attività in strada si rifaceva anche graficamente a questo concetto, per cui era facile trovare rami urticanti e nature ribelli nei nostri primi lavori, in più viviamo e lavoriamo nel quartiere Ortica di Milano, che ci ha accolto. Il nome Orticanoodles è un nome di fantasia che ricorda qualcosa di appetibile ma pungente al tempo stesso, che cresce ovunque nel contesto urbano, come l’Ortica”.

Orticanoodles
Il Muro della Musica Popolare – “Orme. Ortica Memoria”

Da quando i muri del quartiere Ortica sono stati decorati grazie alla loro inconfondibile mano, il volto di questa zona è decisamente cambiato. “Il quartiere cambia perché cambia l’interesse e il coinvolgimento delle persone che il quartiere lo vivono” – ci tiene a precisare Alita – “l’effetto positivo del nostro lavoro sulla comunità è che riusciamo a dare consistenza ad un’attivazione territoriale collettiva unica, che crea coinvolgimento, emozioni positive, fiducia nel cambiamento e nell’evoluzione positiva non solo dello scenario urbano, ma anche della socialità che nei luoghi “decorati” dai nostri murales si crea con maggior facilità. I beneficiari diretti degli interventi di arte urbana, ovvero i cittadini dei territori dove interveniamo e i volontari “non addetti ai lavori” che partecipano ai nostri cantieri artistici di arte “partecipata e condivisa” , godranno per anni di opere monumentali permanenti laddove prima vigeva il grigio, l’incuria e l’anonimato. E si sentiranno essi stessi protagonisti attivi della rigenerazione e di conseguenza custodi delle opere stesse” – conclude Alita.

Orticanoodles
Il Muro dei Lavoratori – “Orme. Ortica memoria”

Uno dei tanti motivi per cui mi piacciono gli Orticanoodles è che sono promotori dell’arte partecipata e condivisa. Spesso nei loro progetti coinvolgono la gente del quartiere, studenti, ragazzi con difficoltà, volontari con alternanza scuola-lavoro. Un esempio? L’opera dedicata a Dario Fo sulla facciata della Scuola civica di teatro Paolo Grassi, dove insegnava il premio Nobel. Un muro di 300 metri quadri che  ritrae Dario e Fo e Franca Rame, realizzato con il coinvolgimento di  20 ragazzi tra i 16 e i 18 anni di B-Live, progetto della fondazione Near rivolto agli adolescenti con patologie croniche  e  di alcuni volontari che lavorano con loro con l’alternanza scuola-lavoro. Un’opera collettiva che diventa in questo modo parte integrante del tessuto urbano e collettivo ed espressione dello stesso. Un’interessante occasione inoltre per tanti ragazzi per conoscre più da vicino la street art mettendo appunto le mani in pasta.

Orticanoodles
Foto di Thewaymagazine

Passiamo alla tecnica. Vi siete mai chiesti cosa utilizzano, quale tecnica particolare applicano per realizzare opere così grandi? Io sono stata sempre curiosa. “Per realizzare murales di grandi dimensioni – ci spiega Alita –  ci avvaliamo della tecnica
rinascimentale dello spolvero: si forano i contorni del disegno su matrici di carta , una volta
posizionate sul muro il colore passa attraverso la matrice forata (un
tempo si usava la cenere), tolta la matrice rimangono disegnate sul
muro le tracce del disegno che poi andiamo a completare”.
Ma quali vernici usano nelle loro opere? Un altro motivo per cui meritano la mia stima è che utilizzano anche vernici arlite assolutamente innovative che riducono gli inquinanti nell’aria, trasformandoli in sali minerali innocui e neutralizzandoli.

 

ORTICANOODLES: LE OPERE PiU’ BELLE A MILANO

Entriamo nel vivo di questi artisti. Quante e quali opere hanno realizzato? Eco una carrellata delle loro più belle opere realizzate a Milano. Negli ultimi anni hanno lavorato tantissimo in città trasformando completamente muri anonimi e grigi e interi quartieri come Ortica.

ORME. ORTICA MEMORIA

Iniziamo dal progetto più interessante, il progetto “Orme. Ortica Memoria”.Gli artisti hanno realizzato 11 muri che raccontano  la storia del ‘900 italiano: il Muro delle Donne del ‘900, dove spiccano Alda Merina e Liliana Segre, il Muro dedicato all’Immagrazione, quello sulla Legalità dove campeggia l’ex collaboratrice di giustizia Lea Garofalo a cui è stato dedicato anche un giardino in zona Paolo Sarpi, quello della Musica Popolare con Dario Fo, Gaber, Jannacci, Vanoni, Svampa, il Muro della Cooperazione, dei Lavoratori, il Muro dedicato alle due guerre mondiali, quello  che ricorda il nome del quartiere “Ortica viene da Orto”, uno dei più belli e instagrammabili di tutto il progetto.  Poi c’è il  Muro dello Sport che celebra noti personaggi sportivi che si sono particolarmente distinti per le loro battaglie sociali, il calvalcavia Buccari decorato da una serie di parole che inneggiano alla libertà e infine il Muro del Partigiano e del vescovo. Il progetto prevede 20 opere totali. Ne mancano ancora 9 quindi prossimamente vedremo nuovamente all’opera gli artisti. Stay tuned!

Street art tour Milano
Le donne del ‘900 italiano – “Orme.Ortica Memoria”

I VOLTI DI PIAZZA CARDINAL FERRARI

Qusto è una delle opere più belle e anche più longeve realizzate dagli Orticanoodles. Un murale di 150 metri che ritrae 12 volti di personaggi illustri che si sono distinti nel campo della letteratura, poesia, cinema e musica tra cui spiccano Iannacci, Gaber, Franca Rame, Mariangela Melato, Alda Merini, Gadda, Gio Ponti, Gianfranco Ferrè. L’opera fa parte di “Wall Art” progetto nato nel 2014 per celebrare i 140 anni dell’Istituto ortopedico Gaetano Pini che ha visto il coinvolgimento anche di altri artisti come Pao e Ivan Tresoldi.

Orticanoodles
Wall Art – Piazza Cardinal Ferrari

LE MAGNOLIE IN LARGO BALESTRA E I VOLTI IN PIAZZALE ZAVATTARI

Passando per Largo Balestra in zona Giambellino non potete non notare la bellissima foresta di magnolie che decora il muro dell’edificio che ospita l’associazione “Handicap…Su la Testa!, da trent’anni è impegnata per favorire l’integrazione sociale di centinaia di ragazzi con disabilità intellettiva. Il murale. L’opera vuole rappresentare il tema dell’ integrazione sociale attraverso la metafora della biodiversità, che invita a considerare la diversità come elemento di armonia e crescita in natura. L’opera fa parte di un progetto di riqualificazione sostenuto dalla Fondazione Pini, la stessa che ha promosso la riqualificazione del muro della scuola civica di teatro Paolo Grassi.

Orticanoodles
Largo Balestra presso la sede dell’associazione l’associazione “Handicap…Su la Testa!”

Un altro  interessante progetto della Fondazione Pini è Talking Walls”: i muri delle scuole in Piazzale Zavattari sono stati decorati con volti dieci studiosi e scienziati (Adams, Breille, Capecchi, Fleming, Gallo …), che guardano il nostro passare e ci invitano a leggere alcuni loro scritti. Nella realizzazione delle opere sono stati coinvolti con la modalità “alternanza scuola-lavoro”, 60 studenti dei due istituti, in tutte le fasi del lavoro.

Orticanoodles
Talking Walls – Piazzale Zavattari

NELSON MANDELA ALLA FABBRICA DEL VAPORE

Gli Orticanoodles hanno lavorato spesso con altri artisti. Tra i murales più interessanti vi è quello dedicato a Nelson Mandela in via Procaccini su una facciata della Fabbrica del Vapore. L’opera è stata realizzata per celebrare i 20 anni di libertà e democrazia del suo paese, e rappresenta la capacità di co-abitazione fra etnie e culture diverse del Sudafrica. Una combo perfetta che ha visto il coinvolgimento di altri artisti importanti e conosciuti come Pao, Nais, Ivan. Gli Orticanoodles in questo caso hanno realizzato il volto di Mandela. Il Murale, realizzato nel 2014, è sempre lì, sulla facciata della Fabbrica del Vapore anche se è un po’ sbiadito.

Orticanoodles
Nelson Mandela – Via Procaccini

OPERE COMMISSIONATE DA AZIENDE

Molti i lavori commissionati da aziende che rientrano in veri e propri progetti di riqualificazione o in attività puramente promozionali dove la street art è stata utilizzata come forma di comunicazione. Nel primo caso troviamo il restyling della ciminiera dei Fratelli Branca che, con i suoi 55 metri di murales, gli è valso il record di murales più alto d’Italia. Nel secondo caso troviamo il murale dedicato alla musica in via Conchetta, commissionato da Porsche lo scorso anno in occasione della Music Week. Il murale raffigura un gigantesco cuore pulsante posto al centro di un cosmo musicale. Intorno al cuore ruotano, come in una mappa stellare, pianeti e intere costellazioni ispirati ai diversi generi e strumenti musicali. “Music is a never ending journey” questo Il titolo dell’opera che è ben visibile anche di sera grazie all’utilizzo di vernici fluorescenti. Da vicino è davvero di grande impatto!

Orticanoodles
Via Conchetta – Art work commissionato da Porsche

Un’altra opera che ha fatto parlare di sé è il mega murale sulla facciata di un palazzo in zona Quarto Oggiaro, opera realizzata in collaborazione con Fastweb, penso una delle più impattanti e colorate opere del collettivo. Anche Vaillant in zona Maciachini si è affidata agli Orticanoodles per realizzare un murales green sia nei materiali che nello stile. In ultimo e non per importanza ma per cronologia, i muri interni della Torre Allianz “Isozaki”Il giro del mondo in 50 piani” sono l’opera più recente e spettacolare: 2.980,59 metri quadri di pareti dipinte lungo le scale della torre disegnata dall’archistar Arata Isozaki Un viaggio intorno al mondo, dove ogni piano mostra simboli, edifici e luoghi caratteristici di città diverse, da Milano a Singapore (tutte città in cui la compagnia assicurativa è presente). L’opera si è guadagnata il titolo di più grande murale del mondo lungo le scale di un edificio dal Guinness World Records. Mi piacerebbe un giorno ammirarla da vicino.

Orticanoodles
Quarto Oggiaro – Foto di Milano Repubblica

NUOVO MURALE IN PIAZZA GRAMSCI

Ma non finisce qui. Le opere degli Orticanoodles continuano a spuntare come funghi. Le ultime due nel Municipio 8: “Il Signor G“, un omaggio a Giorgio Gaber, in via Quarenghi, e “La piazza delle culture“, dedicata alla multiculturalità della città del nuovo millenio, in piazza Gramsci. Le due opere saranno inaugurate sabato 5 ottobre in Piazza Gramsci con una grande festa di quartiere. Il progetto è realizzato con il contributo del Municipio 8 e fa parte del programma “Piazze Aperte” del Comune di Milano. L’evento di sabato è organizzato in collaborazione con NON Riservato. A questo link trovate tutte le info dell’evento.

Orticanoodles
Piazza Gramsci – Foto di Non Riservato

E se volete scoprire i murales di Ortica, chicche e curiosità di uno dei quartieri più affascinanti della periferia di Milano, non mancare domenica 6 ottobre al nostro #Orticatourquiz organizzato in collaborazione con Alisa di X Milan Tour. Per info e iscrizioni clicca qui. 

 

 

 

 

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