Arte urbana e inclusione sociale: il progetto M.A.N.I. colora le periferie di Milano
La street art per definizione è un arte inclusiva, accessibile a tutti e capace di dialogare con la comunità. Si presta dunque per essere realizzata in modalità partecipata coinvolgendo i passanti, gli abitanti del quartiere, gli studenti, che danno il loro supporto o nella fase progettuale o spesso nella fase pratica di realizzazione dell’opera. Negli ultimi anni a Milano si sono moltiplicati i progetti che uniscono arte urbana e inclusione sociale. Si tratta spesso di interventi di grande impatto visivo che hanno l’obiettivo di vitalizzare e valorizzare vie, quartieri o edifici anonimi e al tempo stesso migliorare la vita di chi li vive facendoli sentire protagonisti.
Oggi ti parlo di M.A.N.I. – Milano Arte Natura Inclusione, progetto biennale di arte urbana che ha portato colore e bellezza nelle periferie di Milano grazie a sei splendide opere a tema natura realizzate da noti artisti con il coinvolgimento di ragazzi e abitanti dei quartieri coinvolti.
Il progetto è stato voluto dalla Fondazione Arrigo e Pia Pini patrocinato dal Comune di Milano, cofinanziato da Fondazione di Comunità Milano, in partnership con Non Riservato e supportato da Orticanoodles, Wit Design, Istituto Italiano di Fotografia.
Indice
M.A.N.I.: il progetto
Il progetto, partito lo scorso anno, ha portato alla realizzazione di sei opere in alcune sedi di realtà milanesi che operano con persone con disabilità, patologia cronica, vulnerabilità sociale. Non soo murales ma anche simpaticissimi interventi artistici su arredi urbani, quali armadietti elettrici, panchine ecc. I lavori hanno coinvolto sei artisti della scena italiana e internazionale: Orticanoodles, PAO, Lucamaleonte, Gio Pistone, Pantonio e Fabio Petani.
La maggior parte delle opere sono realizzate in modalità partecipata coinvolgendo le persone, per lo più ragazzi, che frequentano i luoghi interessati dalla riqualificazione. Ma non è fantastico? Luoghi di periferia prima degradati e trascurati diventano elementi d’orgoglio per le persone che vivono l’edificio e per tutti gli abitanti del quartiere, creano senso di appartenenza negli stessi ragazzi coinvolti nella realizzazione e permettono a questi ultimi di vivere questi luoghi da protagonisti. In più permettono loro di provare una nuova esperienza sicuramente indimenticabile, quella cioè di creare con le proprie mani e sotto la supervisione di artisti, opere d’arte bellissime.
Qui di seguito i luoghi di intresse:
- Centro Diurno Disabili Anfossi – Municipio 5
- Associazione Amico Charly – Municipio 9
- APS Rob de Matt – Municipio 9
- Centro Aggregazione Giovanile Tarabella – Municipio 2
- Piscina Bacone – Municipio 3
- Palazzina ERP – Municipio 8.
Per ogni Municipio è stata realizzata un’opera murale di grande impatto affiancata alla decorazione degli arredi urbani realizzati da PAO in modalità partecipata con i ragazzi del quartiere.
La mappa è visibile a questo link.
Progetto M.A.N.I.: le opere
Le opere realizzate hanno tutte come tema la NATURA nelle sue declinazioni e rappresentano un invito a rispettarla e salvaguardarla.
1. Centro diurno Anfossi – Orticanoodles.
Il primo intervento è stato realizzato nel 2019 e ha visto protagonista gli Orticanoodles. Sono stati coinvolti una decina di ragazzi del centro Anfossi e di un altro centro vicino che, dopo un momento di incontro in cui è stato svelato il soggetto dell’opera e in cui si sono esercitati con i colori e con l’immaginazione, hanno dipinto le superfici tracciate in precedenza dagli artisti. Questi ultimi, come in altre opere, hanno utilizzano la tecnica dello spolvero, una tecnica rinascimentale che dà la possibilità di lavorare anche a chi non è del mestiere.
Se vuoi conoscere meglio gli Orticanoodles leggi questo post.
Qui un video dei lavori. Un’opera di grande impatto visivo che ha dato colore e bellezza a questo posto e soprattutto ha regalato un’esperienza memorabile ai ragazzi che rimarrà impressa nei loro cuori.
2. Associazione Amico Charly e Rob de Matt – Gio Pistone e Pao
Siamo nel Municipio 9 precisamente tra via Guerzoni, via Cafiero e via Butti nel quartiere Dergano. Qui c’è la sede dell’Amico Charly che si occupa di prevenzione al disagio giovanile attraverso progetti di intervento educativi, formativi, di assistenza e di sostegno a favore degli adolescenti. Nella via parallela c’è Rob De Matt il ristorante che si occupa anche di inclusione sociale inserendo nel suo organico persone con fragilità e difficoltà (ho parlato qui di Rob De Matt). Gli artisti coinvolti sono Gio Pistone e Pao.
L’artista romana ha realizzato “Chapeau!” un’opera di 500 mq lungo il muro che circonda l’associazione e il ristorante. “Quando vedo un mandorlo in fiore tolgo il cappello” è la frase scritta sul muro un’indimenticabile citazione di Ermanno Olmi sul rispetto per madre natura. Sfondo nero e scritte dai colori vivaci come nello stile dell’artista. Un’opera davvero wow!
Alla grande opera murale si affiancano i bellissimi arredi urbani trasformati da Pao in simpatiche opere d’arte. Si tratta di 22 cabine elettriche sparse nel quartiere Dergano in cui sono rappresentati i personaggi dei tarocchi.
“La casualità del numero 22 ci ha dato l’idea degli Arcani Maggiori dei Tarocchi e quindi la possibilità di creare un percorso, simile ad una caccia al tesoro per scoprirle tutte. Con i ragazzi del CAG abbiamo condiviso il progetto e dopo una prima lezione tra teoria e pratica con gli spray abbiamo dato vita a 22 carte disseminate nel quartiere” ci spiega Pao.
Come sempre accade in ogni opera di street art, anche in questo caso, nulla è lasciato al caso: i colori dialogano perfettamente con l’opera di Gio Pistone, quindi nero di sfondo ma colori sgargianti e natura in primo piano.
3. Centro aggregazione giovanile Tarabella – Lucamaleonte e Pao
Siamo in via Palmanova 59. Gli artisti coinvolti sono Lucamaleonte e Pao. L’artista romano ha realizzato un murale sulla parete cieca di una casa popolare. L’opera raffigura un lupo in un bosco, simbolo di coraggio, intelligenza e spirito di protezione e invita al rispetto per la Natura ricordandoci la sua forza capace in ogni momento di (ri)prendere il sopravvento sulle nostre vite. Rappresenta inoltre una metafora del difficile periodo di isolamento e restrizioni che abbiamo attraversato.
Anche Pao si riallaccia al tema della natura e così con ragazzi del CAG Tarabella (ospitato negli spazi dove è stata realizzata l’opera di Lucamaleonte) ha reinventato e trasformato anonimi e grigi arredi urbani in tanti animaletti dal cane, alla gallina, al maiale. Una piccola oasi verde in un posto dominato dal traffico e dal cemento.
Bellissima la casetta di fiori con gli occhioni che sembra quasi mimetizzarsi con quel piccolo spazio verde che costeggia quella parte di via Palmanova. Sempre con i ragazzi del CAG Tarabella, l’artista milanese ha continuato l’intervento anche in via Padova.
Ho avuto anche l’onore di assistere ai lavori di Pao.
4. Piscina Bacone, Via Piccinni, 8 – Pantonio
Un’opera di grande impatto visivo è quella dello street artist portoghese Pantonio (la scorsa estate ho scoeprto che è delle Azzorre, dell’isola di Terceira dove sono stata ad agosto) sulla facciata della Piscina Bacone, uno degli impianti storici della città di Milano situata nelle vicinanze di Corso Buenos Aires, piazzale Loreto e la Stazione Centrale (Municipio 3). Con il suo stile inconfondibile super riconoscibile l’artista ha raffigurato una sorta di uccelli che volano liberi. L’opera si chiama “Indo” che in portoghese significa “Andando”. E’ stupendo sembra quasi tridimensionale! A questo link puoi video e foto dell’opera.
5. Via Appennini – Fabio Petani e Pao
Ultima opera è quella dell’artista torinese Fabio Petani, sulla facciata di un vasto palazzo di edilizia residenziale pubblica affacciato su via Appennini, nel Gallaretese. “A-LINOLENIC ACIDUM & RHAPHIDOPHORA TETRASPERMA” questo il titolo dell’opera che raffigura l’intrecciarsi di due piante, la Monstera Deliciosa e la Rhaphidophora Tetrasperma, due piante spesso confuse tra loro seppure differenti. “Questo vuole rappresentare come entrambe, seppure diverse, esprimano allo stesso modo bellezza e siano insieme funzionali alla costruzione di qualcosa di bello così come potrebbe e dovrebbe essere con gli abitanti del quartiere” ci racconta l’artista. Ma cosa c’entra il “Linolenic acidum”? E’ un richiamo alla storia del quartiere che sinceramente non conoscevo. “Il composto chimico indicato nell’opera (A-Linolenic Acidum) vuole collegarsi al contesto dell’intervento in quanto è un componente dell’olio di lino che veniva estratto nel celebre Molino Dorino della zona“. Conoscevi questa chicca? E’ incredibile come spesso l’are urbana ci permette di scoprire curiosità storiche oltre che angoli nascosti delle città.
A chiudere il progetto M.AN.I. i divertenti interventi artistici di Pao lungo tutta via Appennini: panchine e panettoni sono diventati tanti simpaticissimin pennuti e pinguini. Davvero stupendi! L’intervento è stato realizzato insieme a Luz , ai ragazzi di Casa Suraya e Farsi Prossimo Onlus, cooperativa sociale che opera nel settore dei servizi alla persona. Un’altro angolo di arte e colori tutto da vivere e perché no, fotografare!
Il Progetto M.A.N.I. dimostra ancora una volta il potere sociale e rigenerante dell’arte urbana. Oltre a portare bellezza e vitalità in strade ed edifici grigi e anonimi, in posti dimenticati, lontani dal centro, è capace di creare interazione e aggregazione dando la possibilità a chi li vive di sentirsi protagonisti. Spero che questi progetti si replichino in altri quartieri della periferia di Milano.
Intanto non vedo l’ora di conoscere chi saranno gli altri due artisti coinvolti. Stay tuned!!
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